Poesie preferite da Silviettooo

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Scritta da: Leonardo Cantoro

Morire lentamente

Che strana sensazione
questo mio morire lentamente
ma è solo la paura
che tormenta la mia mente...

Quella paura che appare
quando incomincio ad amare,
è un po' come morire
per poi disperdermi nel mare.

E i silenzi sono tanti
quanti sono i miei pensieri,
ho bisogno di parlare
ne ho bisogno più di ieri...

Così a tenermi compagnia
c'è una dolce nostalgia,
di qualcosa che non è evidente
ma ben presente nella mia mente...

***... E che a volte ci si trova
qui da soli,
e le emozioni non son facili
da tirar fuori... ***

Mi immergo nel silenzio
ma non riesco a darle un senso
È un vuoto dentro al cuore
questo mio tacere di dolore...

E così si è svanita
la mia tranquillità interiore,
e da anima irrequieta
non so domandarmi come.

So solo che adesso c'è tanta confusione,
e non riesco più a prender nessuna decisione.
Ma non durerà a lungo questa triste agonia
perché ritornerà il Sole in questa vita mia!
Composta sabato 6 agosto 2011
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    L'inchiostro dell'anima incontra la solitudine

    Incasso con dignità.
    Noi con una stella sulla fronte
    raccolti da una fermata di autobus
    in mezzo ad un strada deserta.
    In tasca pochi anni ma con la consapevolezza
    di saper già dove si va a finire.
    Troppi stronzi padroni del popolo
    si sono persi nel vento...
    Perdendo il conto in banca di una vita
    gettata in fondo dove gli occhi
    del potere osservano vili i loro servi,
    ed ora la carità riveste il viso.
    Il cancello di bronzo ho preso a calci...
    Nel suo interno troppi amori
    con cui non ho avuto molta fortuna.
    Le ragnatele sui sentimenti
    ripudiati e mai comunicati a chi
    ieri, oggi si è preso tutto.
    Preferisco farla finita con questa
    finta utopia ho una storia incompresa
    con me stesso da vent'anni,
    mi amo così poco ma ci finirò dentro
    e con un po di malinconia m'innamorerò
    degli occhi grandi e chissà forse
    amare se stessi è bello come accendere
    una sigaretta nei momenti di dolore.
    C'è che in questa vita ho preferito
    sempre farmi male e non dimenticare.
    Senza mai prendere per mano il coraggio
    e camminare solo per le vie funeste
    del mio credere in una libertà virtuale.
    La solitudine è la madre degli incompresi,
    di chi di notte scrive in versi
    con l'inchiostro della propria anima
    le paure, i dolori, gli amori amati
    così tanto da non pensar più che "ricevere"
    ti possa rendere felice perché ti basta
    il "dare" per poi soffrire per sempre.
    Chi parte con una valigia di piombo
    e non torna non è egoista
    è solo una persona che ha perso
    tutto compreso il cuore di cemento.
    Diversi e dispersi sopra la follia
    per poi marcire dentro
    una preghiera fatta da una vecchia signora
    sopra la bara di un figlio
    caduto sotto la luna da solo.
    Composta martedì 29 novembre 2011
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