Versi in sonetti decantano la musa i tratti, su tela in trionfo la portano dei limpidi occhi al mondo sorridono mostrando raggianti il suo cuor divino
l'anima mostra la sua luce nascosta come la meraviglia di un baco in farfalla dando stupore al terrestre mondo che grigio e vuoto, smarrito è da tempo.
Vivere in realtà parallela, uno scadente grigiore di asimmetriche visioni dell'essere, mutato. Sbiadite, maschere riflesse allo specchio sfilano vanesie sicure di sé cosi brillanti e ciniche da ovattar sorrisi e lacrime passate mentre l'incedere del futil tempo rende ormai il rosso battito, una cripta inviolabile per emozioni. È un salto nel buio questo scadente vivere, è un vortice di niente che ora investe le mie sorde gioie.