Scritta da: simojlbne

E vorrei...

E vorrei baciarti
lì dove mi aspetti,
muovendosi a tempo,
all'appuntamento
tenendoci per mano...

Poi, giunti a riva,
la mano sulla nuca,
la tua mano, sulla mia nuca.

Allora sento
tutto il peso della notte
sulle spalle
che si contraggono verso
un sol punto,
sempre più preciso
nella nostra mente
dove l'aroma liberi
di mielato mosto
assieme al tuo fiato,
di disperazioni odorante,
ch'esali fino a me,
piegato nel tuo piacere,
che anche stavolta
travalica
la conoscenza del tuo sapere.

Il mio sudore odora d'orgoglio,
il tuo sorriso sa di speranza,
ma,
io e te,
siamo attori,
e ci rivestiamo,
dei panni smessi sol per l'occasione.
Composta lunedì 2 maggio 2011
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    Scritta da: simojlbne

    Lina

    Il pianto sferro
    all'immenso dolore
    che il pensier cagiona
    se improvviso invade
    il tuo bel viso la memoria
    a pugnalar violento il petto,
    e sgorga forte,
    in salati fiotti
    e scuote le membra
    e brucia il cuor
    che a lungo stento ritrovar riposo.
    Allor m'avvio all'arida zana
    dove secco e sodo è il terreno fenduto
    e mai nessuno appare che
    nulla attrae di simil luogo,
    avverso e remoto,
    le grintose genti,
    e sol'io la polvere impronto
    di friabili orme.
    Qui vengo a trovar sanità
    dai grevi pensieri
    e le ferite curar
    giù lento calando
    per la buia cuna di siepi e spine protetta,
    dove sempre rampolla novella speranza
    a inondar sù
    la secolare zolla.
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      Scritta da: simojlbne

      A Masha (versione arcaica)

      Le membra pregi di miselle vesti,
      con maglia rada t'aduni l'osse
      che raggelar ti senti nella catorba notte.
      Eppur calano,
      nel rimenar le vite andate
      o di futur fidarne,
      a cercar fomenta in te.
      Con lampe insonni puntano l'omeri sporti,
      ch'altera porgi a l'uiolar,
      vengon'essi ad ossecrar
      come a un carneo corporale
      il tuo sommo figurare.
      Ma dell'animo gettato sull'ombaco catrame
      nessun può fiatare né stimar conviene,
      Sol tu,
      che dall'alti tacchi il volo spiccar vorresti
      e l'amati sogni mai realizzar vedesti,
      confessar lamento sai al cuor stremire.
      Ma sei bella,
      ti vai consolar dicendo senza fine
      Quando la Luna muore
      e fidi riveder.
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