L'arpeggio del cuore, nello spartito degli eventi è un suono dolce per gli amanti... che vanno sgretolando montagne per aversi, che si vanno ingorgando di parole per dirsene una soltanto... respirandosi nel vento anche se sono lontani, continuando a cercarsi anche se sono vicini.
Non mio... ma allora di chi? La tua effigie al mio fianco... muta all'imbrunire come il tuo volto inquieto... Bello! Bello da fare male. Arso nel candore delle gote... occhi di velluto aperti sul mio corpo.
Non mio-ma allora per chi? Per chi questi batuffoli d'ovatta che ti cingono il capo? E il tuo profumo emana voglie di carezze... le mani si schiudono come ninfee al sole... Sfiorami, prendi il viso muto, dischiudi la bocca di rosa, bacia e ribacia il mento che fremendo sussurra il tuo nome. Non mio-ma allora per chi? Sei nato per farmi impazzire... possederti è un sogno che scivola nelle mie mani... sabbia bianca tra le dita la tua effigie. Non mio-ma allora di chi! Chi al mio posto ti ha amato! Chi al mio posto ti amerà? Non mio-eppure per un attimo, in un eternità di diamante lo sei stato.
Vieni o notte... portami i suoi pensieri... con le tue luci sfumate nel buio come lamelle accese; Vieni o notte... portami lui... portami il mio amore, e non dargli occhi che non siano per me; non dargli respiro che non sia per la mia carne; non dargli calore che non sia per il mio corpo. Vieni o notte... congiungi sangue al sangue... unisci ventre al ventre... perché la sua arma d'Amore non possa desiderare nient'altro che me.
Avrei tracciato sul tuo corpo segni lontani come indelebili malinconie... Avrei tessuto tele di lino intrecciati con la seta... Avrei rincorso orizzonti lontani, per andare incontro a tenere malinconie. Avrei sconfitto il tempo più lungo nel ricordo di quando tu stavi con me. Avrei potuto tutto... se solo tu mi avessi Amata...
Rammento le ore... i minuti... i miei giorni... in cui muti silenzi appiattirono i sogni. Rammento le foglie... le viti, i roveti... in cui gli uccelletti cantavano lieti. Rammento le notti... l'estate, la luna... quel filo di cielo che portava fortuna. Rammento le note delle arpe nel cuore... il tuo viso muto, distese e parole. Ricordo l'altura di mura dormienti... sbarre profonde... sogni suadenti... Amori celati di oceani eterni.