Poesie inserite da Sonia Rendina

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Scritta da: Sonia Rendina

Sognando Charly Gaul

I politici hanno la camicia azzurra,
perché non spara,
bene avvitata al collo, e alloggiano
nella scatola a colori che li recita.
Hanno bei baffi e nasoni posticci
facce di cartapesta incipriate.
Fossero almeno un po' più stralunati,
fossero divi in ghignanti mascheroni:
di Zorro, Spilinberga o Frankenstein,
per un pubblico incerto
tra Buttiglione e Biscardi.
L'uomo, narcotizzato,
ha un soprassalto sul divano liso,
mentre la testa gli cade sulla moglie:
sogna un'antica scatola più opaca,
e Charly Gaul che usciva dalla nebbia,
dalla tormenta del Bondone nel '56,
batteva i denti, aveva gli occhi fissi,
e dentro la coperta
era un eroe della fatica sul traguardo.
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    Scritta da: Sonia Rendina

    Amando, dove sei?

    Cosa insinua di incerto l'amore
    nella speranza, il fiore quale scandalo
    nella sua erta oltranza? Dove sei,
    amando dove sei?
    Nell'altra stanza
    odi un canto, un passo strascicato
    di danza, e non ci vai, resti dubbioso.
    Sai che talvolta è meglio la distanza
    che inoltrarti in un ritmo che ascolti
    e che vuoi che rimanga nel suo enigma
    in cui molti significati, troppi
    forse, sono racchiusi nel suo stigma.
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      Scritta da: Sonia Rendina

      Goccia

      Vorrei essere per te
      la luce che illumina le giornate buie
      la mano che ti tira dal pozzo senza fondo nel quale sei caduto
      Vorrei essere
      l'aria fresca della mattina che rischiara i tuoi polmoni
      il caldo raggio di sole che riscalda il tuo cuore.
      Vorrei essere
      il cuscino sul quale poggi la tua testa stanca
      la tazzina del caffè che ogni mattina sfiora le tue labbra.
      Vorrei essere
      i tasti del tuo pianoforte
      Vorrei essere
      quella goccia di sangue
      che entra nel tuo cuore per non uscire più.
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        Scritta da: Sonia Rendina

        Gratitudine

        Ti voglio bene,
        non perché ho imparato a dirti così,
        non perché il cuore
        mi suggerisce questa parola,
        non tanto perché la fede mi fà credere...
        che sei Amore,
        nemmeno perché sei morto per me.
        Ti voglio bene,
        perché sei entrato nella mia vita,
        più dell'aria nei miei polmoni,
        più del sangue nelle mie vene.
        Sei entrato dove nessuno poteva entrare,
        quando nessuno poteva aiutarmi,
        ogni qualvolta nessuno
        poteva consolarmi.
        Ti parlavo in me,
        ti guardavo in me...
        e sentivo le tue risposte,
        nel tuo amore... la spiegazione,
        nelle tue parole la soluzione...
        Ti voglio bene,
        perché per tanti anni hai vissuto
        con me,
        ed io,
        ho vissuto di te.
        Ho bevuto alla tua legge,
        me ne sono nutrita,
        irrobustita,
        mi sono ripresa...
        Dammi d'esserti grata,
        nel tempo che mi rimane
        di questo amore...
        che versasti su di me,
        e m'ha costretto a dirt...
        ti voglio bene.
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          Scritta da: Sonia Rendina

          Silenzi

          I miei lunghi silenzi...
          fanno parte di questo tramonto,
          sono parole sospese nel vento,
          forse prigioniere del mare.
          Ci sei tu, davanti a me...
          e anche tu, non parli...
          ogni frase, ogni attimo...
          vive ugualmente sulle nostre labbra,
          e ci trascinano lontano. Lontano...
          I nostri occhi non vedono,
          eppure scrutano al di là,
          dell'orizzonte,
          al di là dei sentimenti...
          e tu sei forse là,
          tra gli uragani lontani,
          che inviano venti profumati
          di speranza,
          sei nel piacere di un attimo,
          sei un raggio di sole,
          che mi bacia in un tramonto
          qualsiasi...
          e la musica del vento
          mormora le parole più segrete
          per me,
          che le sento vibrare in un intenso
          brivido di vita,
          e so... che per le vie
          delle ridenti primavere,
          sperdute fra i canneti,
          lungo il fiume della vita,
          le nostre ombre
          si cercheranno ancora.
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            Scritta da: Sonia Rendina

            Tramonto

            Il sole sta tramontando,
            dietro il mio sguardo perduto...
            la volta del cielo,
            sembra addormentarsi,
            cullata nel suo azzurro,
            sfumate a tratti da fiamme roventi,
            rimpianto del sole,
            che la accarezzò per lunghe ore...
            il tramonto mi appare struggente,
            come la più pura immagine,
            della natura... bella e fredda...
            perché ciò che manca non è...
            che la luce...
            come gli occhi,
            di chi vaga per aridi istanti,
            di tormentate e vuote esistenze,
            senza capire... l'amore.
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              Scritta da: Sonia Rendina

              Ti chiamerò amore

              Ti chiamerò amore...
              strana malinconià
              che mi tiene prigioniera,
              di un sogno perduto
              Ti chiamerò amore,
              pioggia che precipiti,
              su questo mondo...
              perché lì dove regni odio,
              io ho deposto invece la mia speranza.
              Ti chiamerò amore,
              per questa luce...
              per questo tenue raggio di sole,
              anche se è dalle tenebre,
              che lo vidi fuggire...
              amore...
              per questo vago sapore d'insazietà.
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                Scritta da: Sonia Rendina

                A mia madre

                Tienimi tu,
                adesso le mie mani, mamma...
                ora che le immagini di te,
                come soffice sabbia. Di eterne maree,
                si perdono davanti ai miei occhi,
                annebbiati di pianto...
                Dammi anche solo una parte
                del tuo cuore sereno,
                e sempre gioioso d'amare,
                fino all'ultimo respiro.
                I tuoi dolori,
                li perdesti lungo la strada...
                io non li ho mai conosciuti,
                perché amavi la vita
                come una fanciulla che spera sempre,
                nella clemenza del cielo e del tempo,
                e non desideravi altro,
                che quelle gioie della famiglia...
                quelle gioie che perduto...
                ed io con te... mamma...
                Fà che le paure... della vita,
                per me,
                non battano mai alle vetrate,
                dell'anima mia...
                con sibili cattivi e logoranti,
                quelle paure che sconvolge i giorni,
                e che ti porta via ogni cosa,
                che non sia ben ferma...
                Aiutami a saldare con chiodi fortissimi,
                il mio amore...
                e guida,
                il viaggio del mio cuore,
                verso sponde... tranquille.
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