Poesie inserite da Stefano Medel

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Scritta da: Stefano Medel

Le solite verità

La verità fa paura,
la verità rompe sempre
un po' le scatole,
la verità
offende spesso e volentieri,
e non si può mai dire,
bisogna nasconderla,
la verità è segreta,
e solo noi sappiamo il vero,
su di noi,
sappiamo cosa facciamo, cosa siamo,
le nostre idee, la nostra storia
la gente non sa un cavolo,
parla con la lingua e da fiato fuori,
senza sapere, senza capire niente,
ognuno si porta
il suo segreto,
la sua esistenza,
la sua storia,
la verità,
la verità.
Composta mercoledì 2 gennaio 2019
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    Scritta da: Stefano Medel

    Sei un aurora

    Sei chiara come un aurora,
    sei forte come la luce
    primigenia,
    che rompe la tenebra
    al mattino presto,
    sei piena di vita,
    come l'aurora,
    che avanza lesta
    e porta il giorno,
    e tu non ti fermi,
    sei esuberante,
    piena di vita,
    scattante come un raggio
    lucente,
    che entra in casa, al mattino;
    aurora
    aurora,
    sei potente,
    e illumini la mia esistenza,
    scacciando le nuvole
    dei pensieri
    e la nebbia
    della mia tristezza,
    aurora.
    Composta mercoledì 2 gennaio 2019
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      Scritta da: Stefano Medel

      Masaniello sono qua

      Masaniello è tornato,
      sono io, sono qua,
      e adesso parlo alla plebe,
      anche se non posso,
      anche se non mi è permesso;
      sono qua,
      un po' strano, un po' genio,
      coi capelli arruffati e radi,
      gli occhiali sporchi,
      le scarpe vecchie,
      e sono strambo,
      per farmi notare,
      per farmi lodare;
      e non sono handicappato,
      né picchiato, come dice la gente,
      sono pure diplomato,
      alla faccia vostra, e di chi,
      mi vuol male;
      non ho tempo,
      per certa gentaglia,
      in malafede,
      vado di fretta
      e me ne frego,
      sto per conto mio,
      e ci godo,
      delle parole,
      me ne fotto,
      alzo le spalle,
      non ci sono,
      faccio a modo mio,
      faccio come voglio,
      ed esagero di nascosto,
      e parlo a più non posso,
      e capisco tutto,
      anche se i bastardi, pensano di no;
      me ne sbatto,.
      Deh,
      parla basso.
      Composta mercoledì 2 gennaio 2019
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        Scritta da: Stefano Medel

        Siamo rimasti noi

        Siamo riamasti noi,
        mentre il mondo non lo sa,
        è là in fondo,
        da una parte,
        chiuso indifferente,
        e non capisce niente,
        e non vuole sapere,
        né vedere;
        siamo rimasti noi
        in mezzo alla notte buia
        che fa un po' paura,
        gli altri,
        sono andati,
        scomparsi,
        perduti
        nel tempo,
        negli anni
        e siamo rimasti qui,
        tra l'indifferenza della gente,
        la pochezza del sociale,
        la meschinità del sistema,
        siamo rimasti soli qui,
        il tempo è corso via
        rapido e tiranno,
        i giochi sono fatti,
        e siamo rimasti noi,
        né santi, né eroi,
        in questo brutto mondo,
        dai giochi sporchi,
        che bara sempre,
        che cerca di fregare,
        mentre cerchi di essere libero,
        di trovare uno spazio,
        un mondo tuo;
        siamo rimasti noi qui,
        e non ci vedi,
        non lo sai.
        Composta martedì 1 gennaio 2019
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          Scritta da: Stefano Medel

          Viso

          Guardo spesso
          il tuo bel viso ovale,
          così sodo,
          così paffuto,
          con le tue gote grandi, che
          ti danno un faccione fotogenico,
          il tuo nasino pronunciato,
          alla Cleopatra,
          il tuo mento,
          e gli occhi,
          vivi e ridenti,
          un po' fuggitivi
          un po' tristi,
          a volte accigliati,
          a volte furenti,
          o calmi e radiosi,
          a seconda del tuo umore del
          momento;
          il tuo viso,
          che mi dà serenità,
          che mi piace scrutare,
          che mi porto nella mente,
          quando non ci sei,
          il volto dell'amore.
          Composta martedì 1 gennaio 2019
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            Scritta da: Stefano Medel

            Amore vivo

            Quello che provo per te,
            si è fortificato nel tempo,
            il mio amore non è diminuito,
            anzi è accresciuto,
            e non è un giorno che ci conosciamo;
            si dice che il sentimento finisce,
            termina,
            e a volte succede,
            in vari casi;
            ma non è così per me,
            quello che provo per te,
            è forte come la prima volta,
            a volte l'amore non finisce,
            a volte, è perenne,
            eterno,
            una sorgente sempre viva,
            sempre possente;
            per te sento sempre qualcosa di forte,
            e sono sempre più affezionato,
            anche se non ci pensi, e
            non lo sai,
            o non ci badi;
            amore per te,
            amore vivo,
            amore sempre.
            Composta lunedì 31 dicembre 2018
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              Scritta da: Stefano Medel

              No

              Intorno,
              dei bastardi a parlarmi
              sulla schiena,
              personaggi meschini,
              squallore,
              tanti pecoroni condizionati
              e in batteria, allineati
              e conformi;
              io no,
              io no,
              esco dalla fila,
              me ne vado,
              non ci sto,
              non ci sono;
              non ascolto nessuno,
              sto fermo
              a casa mia,
              chiudo e basta,
              non ci sono,
              non mi sposto,
              non accetto niente
              a priori, non seguo nessuno;
              non centro,
              dico no,
              e basta.
              Composta lunedì 31 dicembre 2018
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                Scritta da: Stefano Medel

                Stop

                Non ho più tempo
                per certa gente, alla mia età;
                mi fermo,
                non mi muovo,
                dico basta,
                stop a tutto,
                chiudo i battenti,
                il locale chiude,
                non ci sono,
                non mi faccio trovare,
                non rispondo,
                alle chiacchiere,
                alle parole vane,
                alle falsità della gente,
                alla malafede;
                stop,
                rimango in casa,
                rimango spento;
                non mi muovo,
                non corro per niente,
                rimando a domani,
                me ne frego,
                il mondo vada dove vuole,
                senza di me,
                io scendo.
                Composta domenica 30 dicembre 2018
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                  Scritta da: Stefano Medel

                  Ospedale

                  Ospedale, mattino;
                  sale sparso per terra,
                  freddo maligno,
                  le colonne bianche con
                  la pensilina,
                  un ambulanza carica
                  un malato,
                  macchine ferme,
                  scendono persone,
                  via, vai di gente,
                  ingresso pieno,
                  chi sale in ascensore,
                  chi si siede,
                  chi va alle macchinette dei caffè,
                  dottori passano svelti,
                  infermiere indaffarate,
                  guizzano via veloci;
                  guardo la gente che passa,
                  che parla,
                  dicono,
                  visitano i malati;
                  crocevia di gente,
                  porto di mare,
                  chi va,
                  e arriva;
                  vita che passa e va.
                  Composta domenica 30 dicembre 2018
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                    Scritta da: Stefano Medel

                    Albeggio

                    Ore piccole,
                    mattino presto,
                    silenzio nel cortile,
                    quasi le sette,
                    un vicino tossisce,
                    nuvole ottenebrate
                    dai resti della notte,
                    ancora scuro,
                    vetri appannati,
                    non si vede nulla,
                    guardi la sveglia,
                    un freddo cane,
                    accendere la stufa,
                    un lampione ancora acceso,
                    quiete,
                    albeggio,
                    rumore di water,
                    scroscio d'acqua;
                    si dorme ancora,
                    dalla strada
                    non passa nessuno,
                    macchine gelate,
                    la luce si fa largo
                    con flemma studiata,
                    e fuga la tenebra;
                    giorno
                    lentamente,
                    lentamente.
                    Composta domenica 30 dicembre 2018
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