Le migliori poesie inserite da TinaVilla


Scritta da: TinaVilla

Ciancia del niente

Sai certe volte è difficile,
certe volte ti manca la terra,
certe volte vorresti sprofondarci
per sentirla tua
per sentirti sua.
Certe volte
la terra
vorresti mangiarla,
riempirtici fino a non sentire
per poi sentire.
Cosa senti se senti?
Senti il sale!
E la terra si mescola con l'acqua. le lacrime sono l'acqua.
Allora vedi
perché le lacrime ti danno il colore del cielo.
Ogni tanto ascolto Morgan.
Ogni tanto bisogna applicare alla vita i puntini di sospensione,
ha ragione.
Ogni tanto...
Perché matta come sei
cambi di umore per un nonnulla, perché matta come sei
hai sempre bisogno di cercare, perché matta come sei
non ti basta mai niente,
perché matta come sei
vivi talmente intensamente i sogni che
fai confusione col reale,
perché matta come sei
chi lo sa che vuoi
o meglio se vuoi
perché se voglio
allora voglio essere luogo
e tempo infinito
e perdermi.
Voglio perdermi!
Ho sempre voluto perdermi.
Cianciare...
Io ciancio.
Me lo dice sempre un mio amico toscano.
Scusa,
mi sono sfogata con te
che non c'entri niente
e niente poi è successo
ma mi prendono questi momenti di niente.
Non lo so se mi capisci
e alla fine non conta.
sono parole che stavan lì
e dovevano uscire
ma per niente.
Ecco,
questo c'è di nuovo:
il mio bipolarismo è peggiorato col tempo.
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    Scritta da: TinaVilla
    Oggi ti pensavo
    a memoria
    sorridendo da solo
    disegnandoti come non so fare.
    Da poco erano passati due caffè
    e le undici e dieci.
    Intelligente, ironica, dissacrante, sensibile.
    Mia.
    Anzi, sembri me
    ho annuito al vicino di tavolo, che subito ha cambiato posto
    ma con me non posso
    e allora ti tengo sulle ginocchia.
    Cambia molto a parte i vestiti?
    Tolti quelli restiamo gli stessi.
    Lo stesso sangue. La stessa anima in disparte.
    Sempre sembriamo cuori a teatro.
    E d'intima interpretazione
    di applausi
    e frusciare di rose portate correndo
    ti vengo a cercare.
    Forse lo so dove sei. Ma non mollo. Io non smetto.
    Mai ti metterò tra i compiti portati a termine
    perché ogni giorno possa nuovamente conquistarti.
    Non ce l'avrai con me
    se quando abbassi lo sguardo un po'
    ti amo proprio come non so fare
    sfuggo l'insistenza della vita
    e sotto alla tua luce sottolineo a matita l'attesa d'un bacio.
    Il suo verso.
    Una rima baciata tra il tuo collo nudo
    e i miei cieli sparsi dentro.
    Sei così bella abbracciata ai tuoi sogni.
    Chiedimi una volta ancora cosa vorrei essere da grande
    ora che le rughe sono comodi letti per dubbi e felicità
    qui
    nello spazio breve che ci separa
    mentre sembro indaffarato a racimolare qualche spicciolo
    per un caffè
    con la cassiera alle calcagna
    non ti lascio scivolare via.
    Ti osservo ancora un po'.
    Proverbiale distanza tra pensarti ed essere.
    Chiedimelo ancor
    e ti risponderò:
    uno degli infiniti soli caduto per sbaglio tra due labbra socchiuse;
    le tue.
    Perché non c'è altra meraviglia al mondo
    che possa in alcun modo trionfare l'anima
    per cui io possa mai
    in nessun'altra vita
    meritare di viverti. Di vivermi.
    Mi dici che ne valgo la pena.
    Parli di me.
    Delle mie poesie.
    In questo giorno di metà settembre.
    Il tuo pensiero
    mi corteggia tra le note di una stagione
    che giunge prossima all'apice del suo splendore
    e sembra un tutt'uno
    tra le foglie a terra che vestono il colore dell'autunno
    e il loro strambo modo di rincorrersi.
    Ne raccolgo una.
    Ha strane venature che l'attraversano.
    Ho interrotto la sua buffa corsa.
    Forse è questo che fa l'amore quando incontra due anime affannate come le nostre.
    Le solleva da terra lasciandole riposare l'una dentro l'altra.
    Per un po', oppure per sempre.
    Per quel buffo modo di rincorrersi.
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