Poesie preferite da Valentina F.

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Scritta da: Eleonora La Pazza
Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c'è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.
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    Scritta da: Thanaty

    Lentamente muore

    Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
    ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
    chi non cambia marcia,
    chi non rischia e non cambia il colore dei vestiti,
    chi non parla e non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione,
    chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
    quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
    quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
    chi è infelice sul lavoro,
    chi non rischia la certezza per l'incertezza di inseguire un sogno,
    chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

    Lentamente muore chi non viaggia,
    chi non legge,
    chi non ascolta musica,
    chi non trova grazia in se stesso.

    Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
    chi non si lascia aiutare;
    chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna e della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
    chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
    chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi,
    ricordando sempre che essere vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

    Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
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      Scritta da: Jean-Paul Malfatti

      El pájaro yo

      El pájaro yo

      ME llamo pájaro Pablo,
      ave de una sola pluma,
      volador de sombra clara
      y de claridad confusa,
      las alas no se me ven,
      los oídos me retumban
      cuando paso entre los árboles
      o debajo de las tumbas
      cual un funesto paraguas
      o como una espada desnuda,
      estirado como un arco
      o redondo como una uva,
      vuelo y vuelo sin saber,
      herido en la noche oscura,
      quiénes me van a esperar,
      quiénes no quieren mi canto,
      quiénes me quieren morir,
      quiénes no saben que llego
      y no vendran a vencerme,
      a sangrarme, a retorcerme
      o a besar mi traje roto
      por el silbido del viento.
      Por eso vuelvo y me voy,
      vuelo y no vuelo pero canto:
      soy el pájaro furioso
      de la tempestad tranquila.

      L'io uccello

      Mi chiamo Pablo, l'uccello,
      l'uccello di una sola piuma,
      il volatore d'ombra chiara
      e di chiarezza confusa,
      le ali non mi vedono,
      le mie orecchie risuonano
      quando passo tra gli alberi
      o sotto le tombe
      così come uno sfortunato ombrello
      o come una spada sguainata,
      teso come un arco
      o rotondo come un'uva,
      volo e volo senza saperlo,
      girato nella notte buia,
      chi viene ad aspettarmi,
      chi non vuole il mio cantare,
      chi mi vuole morto,
      chi non sa che sono arrivato
      e non verrà a battere,
      a sanguinare, torcere
      o baciare il mio vestito rotto
      dal fischio del vento.
      Così vengo e me ne vado,
      volo e non volo, ma canto:
      sono l'uccello furioso
      della tempesta tranquilla.
      Composta lunedì 8 aprile 2013
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        Scritta da: Elisabetta

        Per non dimenticare

        Voi che vivete sicuri
        Nelle vostre tiepide case,
        Voi che trovate tornando a sera
        Il cibo caldo e visi amici:
        Considerate se questo è un uomo
        Che lavora nel fango
        Che non conosce pace
        Che lotta per un pezzo di pane
        Che muore per un si o per un no.
        Considerate se questa è una donna,
        Senza capelli e senza nome
        Senza più forza di ricordare
        Vuoti gli occhi e freddo il grembo
        Come una rana d'inverno.
        Meditate che questo è stato:
        Vi comando queste parole.
        Scolpitele nel vostro cuore
        Stando in casa andando per via,
        Coricandovi alzandovi;
        Ripetetele ai vostri figli.
        O vi si sfaccia la casa,
        La malattia vi impedisca,
        I vostri nati torcano il viso da voi.
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