Quando mi dai la tua piccola mano Che tante cose mai dette esprime Ti ho forse chiesto una sola volta Se mi vuoi bene? Non è il tuo amore che voglio Voglio soltanto saperti vicina E che muta e silenziosa Di tanto in tanto, mi tenda la tua mano.
Non m'importa che la mia sorte terrena Abbia assai poco di terreno in sé, che anni d'amore si siano perduti in un solo minuto di rancore. Né mi addolora che altri disperati Di me, mia cara, siano più felici, ma che tu soffra per questo mio destino, che mi porta a fuggire sempre via.
Ti amo perché sai piangere, Dentro e fuori di te, Perché sei un sogno Che non muore all'alba E un pensiero che non si scalda Solo a meridione. Sei un inquieto sospiro Al rosso del crepuscolo, E una frenesia audace nell'oscurità, Prima che giunga il sonno. Ti amo perché sai sorridere, Eclissato nel silenzio Dei tuoi giorni. Tu sei potente e sei tenue, Solitario nell'eremo Che attorno a te hai costruito E la mia presenza verso te, È silente e assidua Come un'ombra che non chiede e ama. Me ne sto ad adorarti, Mentre la notte si consuma Sul tuo volto, Che non vedo ma sfioro, Con un bacio e una preghiera.