Le migliori poesie inserite da Valeria S

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Scritta da: Valeria S

Per il mio cuore

Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.

È in te l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.
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    Scritta da: Valeria S

    Amo in te

    Amo in te
    l'avventura della nave che va verso il polo
    amo in te
    l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
    amo in te le cose lontane
    amo in te l'impossibile
    entro nei tuoi occhi come in un bosco
    pieno di sole
    e sudato affamato infuriato
    ho la passione del cacciatore
    per mordere nella tua carne.
    Amo in te l'impossibile
    ma non la disperazione.
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      Scritta da: Valeria S

      Anima mia

      Anima mia
      chiudi gli occhi
      piano piano
      e come s'affonda nell'acqua
      immergiti nel sonno
      nuda e vestita di bianco
      il più bello dei sogni
      ti accoglierà.
      Anima mia
      chiudi gli occhi
      piano piano
      abbandonati come nell'arco delle mie braccia
      nel tuo sonno non dimenticarmi
      chiudi gli occhi pian piano
      i tuoi occhi marroni
      dove brucia una fiamma verde
      anima mia.
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        Scritta da: Valeria S

        Il mio funerale

        Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
        Come mi farete scendere giù dal terzo piano?
        La bara nell'ascensore non c'entra
        e la scala è tanto stretta.

        Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni
        forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando
        forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia
        e al solito ci saranno i bidoni per l'immondezza.

        Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui,
        forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
        che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
        i bambini sono sempre curiosi dei morti.

        La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo
        il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso.
        Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice.
        Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
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          Scritta da: Valeria S

          È oggi

          È oggi: tutto l'ieri andò cadendo
          entro dita di luce e occhi di sogno,
          domani arriverà con passi verdi:
          nessuno arresta il fiume dell'aurora.
          Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
          gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
          sei tremito del tempo che trascorre
          tra luce verticale e sole cupo,
          e il cielo chiude su te le sue ali
          portandoti, traendoti alle mie braccia
          con puntuale, misteriosa cortesia.
          Per questo canto il giorno e la luna,
          il mare, il tempo, tutti i pianeti,
          la tua voce diurna e la tua pelle notturna.
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            Scritta da: Valeria S

            Chino sulle sere

            Chino sulle sere tiro le mie tristi reti
            ai tuoi occhi oceanici.

            Lì si distende e arde nel più alto fuoco
            la mia solitudine che fa girare le braccia come un naufrago.

            Faccio rossi segnali ai tuoi occhi assenti
            che ondeggiano come il mare sulla riva di una faro.

            Conservi solo tenebre, donna distante e mia,
            dal tuo sguardo emerge a volte la costa del terrore.

            Chino sulle sere getto le mie tristi reti
            in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.

            Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
            che scintillano come la mia anima quando ti amo.

            Galoppa la notte sulla sua cavalla cupa
            spargendo spighe azzurre sul prato.
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              Scritta da: Valeria S

              Un sogno dentro un sogno

              Questo mio bacio accogli sulla fronte!
              E, da te ora separandomi,
              lascia che io ti dica
              che non sbagli se pensi
              che furono un sogno i miei giorni;
              e, tuttavia, se la speranza volò via
              in una notte o in un giorno,
              in una visione o in nient'altro,
              è forse per questo meno svanita?
              Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
              non è che un sogno dentro un sogno.

              Sto nel fragore
              di un lido tormentato dalla risacca,
              stringo in una mano
              granelli di sabbia dorata.
              Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
              per le mie dita, e ricadono sul mare!
              Ed io piango - io piango!
              O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
              O Dio! Mai potrò salvarne
              almeno uno, dall'onda spietata?
              Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
              non è che un sogno dentro un sogno?
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                Scritta da: Valeria S

                Un sogno

                In visioni di notturna tenebra
                spesso ho sognato svanite gioie -
                mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
                m'ha lasciato col cuore implacato.

                Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
                per colui il cui sguardo si posa
                su quanto a lui è d'intorno con un raggio
                che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?

                Quel sogno beato - quel sogno beato,
                mentre il mondo intero m'era avverso,
                m'ha rallegrato come un raggio cortese
                che sa guidare un animo scontroso.

                E benché quella luce in tempestose notti
                così tremolasse di lontano -
                che mai può aversi di più splendente e puro
                nella diurna stella del Vero?
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                  Scritta da: Valeria S

                  Sì, al di là della gente

                  Sì, al di là della gente
                  ti cerco.
                  Non nel tuo nome, se lo dicono,
                  non nella tua immagine, se la dipingono.
                  Al di là, più in là, più oltre.

                  Al di là di te ti cerco
                  Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
                  nella tua anima nemmeno.
                  Di là, più oltre.

                  Al di là, ancora, più oltre
                  di me ti cerco. Non sei
                  ciò che io sento di te.
                  Non sei
                  ciò che mi sta palpitando
                  con sangue mio nelle vene,
                  e non è me.
                  Al di là, più oltre ti cerco.

                  E per trovarti, cessare
                  di vivere in te, e in me,
                  e negli altri.
                  Vivere ormai di là da tutto,
                  sull'altra sponda di tutto
                  - per trovarti -
                  come fosse morire.
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                    Scritta da: Valeria S

                    Dammi mille baci

                    Godiamoci la vita, o Lesbia mia, e i piaceri d'amore;
                    a tutti i rimproveri dei vecchi, moralisti anche troppo,
                    non diamo il valore di una lira.
                    Il sole sì che tramonta e risorge;
                    noi, quando è tramontata la luce breve della vita,
                    dobbiamo dormire una sola interminabile notte.
                    Dammi mille baci e poi cento,
                    poi altri mille e poi altri cento,
                    e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
                    Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
                    altereremo i conti o per non tirare il bilancio
                    o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
                    quando sappia l'ammontare dei baci.
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