Poiché ero l'albero più occidentale del giardino per ultimo mi scuotevo di dosso la fredda rugiada nebbia e noia via dai miei rami lentamente strisciavano e nessuno al mio risveglio applaudiva ché i miei compagni erano da tempo gloriosi nella luce. Ma la sera su me emigravano gli uccelli che l'ombra sgomentava da ogni altro verde asilo lungo e dolce da me s'alzava il canto avidi gli occhi degli uomini mi fissavano, mentre ero avvolto dal sole nell'amoroso addio e brillavo come una torcia sul mondo spento.
Stelle di stoffa sui cappotti lisi. Quante volte re David si rivolterà nella tomba! Senza capelli in testa in fila indiana vanno incontro alla morte. Vecchi, donne, bambini. Il vento che porta lontano il suono delle sirene, sventola bandiere nere. Lucida follia resta sopra ai muri sale sul treno della morte. Alcuni non possono dimenticare, davanti agli occhi avranno sempre immagini orribili. Ma noi che non sappiamo che non eravamo lì, non dobbiamo lasciare che si dimentichi, che l'orrore, la follia possa tornare.