Scorrono le mie mani sul tuo viso percorrono i sentieri del tuo corpo quelli da molto tempo immaginati quelli più amati e mai dimenticati. Avvertono ogni piega della pelle vellutano ogni brivido di tensione valutano ogni fremito di passione ti sfiorano come inesplorata valle. Attenti ti scrutano i miei occhi, osservano i sentieri del piacere, seguono le carezze delle mie mani ubriacati da quella soave visione. Sono carezze senza tatto, cercano complicità. Parole dolci, coccole del cuore, riscaldano il tramonto, carezze che fondono due anime.
Mi affascina quel suo sguardo vivo pieno di voglia di fare insieme cose condivise o ancora da confrontare. Mi affascina quel suo muoversi con grazia, la classe e il gusto nel vestirsi, l'essere giovane pur con capi classici. Mi scopro ad osservarla in silenzio mi gusto e mi godo la sua bellezza, ma lei è incapace di farsi ammirare. Nessun pittore potrebbe dipingerla non sta mai ferma, solo le carezze armoniose o le coccole la quietano. Lascia che trasmetta sul tuo corpo il fluido d'amore, lascia che avvolga in una patina di miele la tua pelle. Trasferisci come a una pila il calore assorbito dalle tue mani, cavi d'amore che mi avvolgono come un mantello. Ricaricati d'energia e di desiderio io non ne ho bisogno ti bramo come uno spicchio rosso di melograno... staccato dal suo ramo.
Ti sento qui con me nella pioggia fine che mi bagna. Ti sento qui con me nel polline fastidioso della primavera. Ti sento qui con me nelle parole scritte documentario di una vita d'amore. Ti sento qui con me trapunta che mi avvolge nei silenzi freddi della solitudine. Ti sento qui con me come lega fusa di quei nostri sospiri d'infinito.
Il sole riflette il tuo radioso sorriso Nella fresca rugiada di questo mattino E poi, lo evapora e mi appare il tuo viso Come fosse una nuvola del cielo turchino. Il tuo sguardo è come una carezza Un misto di fragranza e di dolcezza che mi sfiora come un guanto vellutato e mi avvolge in un manto un po' fatato. Un grande impulso Che viene da lontano E giunge fino al cuore Questo lo sento... è l'amore. E vedo te, amore oltre ogni confine E sento te, come un amore senza fine. Un amore bello, un amore forte, un amore puro, un amore vero. Un amore bello Un amore grande Un amore dolce Un amore vero Lo senti il profumo della primavera in questo tramonto rosso della sera Il mio cuore batte e già si scioglie mentre il tuo abbraccio poi... lo raccoglie. Un bacio appassionato ci accende Sotto la luna piena che risplende E batte e ribatte... forte il cuore io lo so questo è l'amore. E vedo te... mia dolce creatura E vedo te nelle immagini della natura E vedo te amore oltre ogni confine E sento te... come un amore senza fine. Un amore bello, un amore forte, un amore puro, un amore vero. Un amore bello Un amore grande Un amore dolce Un amore vero.
Non mettermi fra le cose Che durano un istante E in un attimo si dissolvono. Non mi abbisognano Apparenze dettate da rispetto O donate con affetto Ma levigate come pietre Su cui l'acqua scivola E lascia tracce piatte. Non scrivere il mio nome Su una foglia che un tornado Porti lontano dai tuoi pensieri. Ma scrivilo in un angolo del cuore Affinché la tua mente Solcando quei sentieri Ritrovi le orme del mio amore. E allora, anche se diverrò un granello Di sabbia nel deserto Uguale a tutti gli altri O sarò un anfratto di un ricordo Io respirerò nel tuo respiro E il mio orizzonte anche se triste Avrà sempre la dolcezza del tuo sguardo.
Non diventar triste perché non sono lì con te, non velare i tuoi occhi di lacrime. Fai come me. Io non ho bisogno di silenzio per sentire battere il tuo cuore. Lo sento fremere d'amore Anche nel più assordante rumore. Ne avverto la passione Anche dove regna confusione. Riuscirei a vederti anche se cieco Perché la mia mente ti porta davanti a me. Anche se sei lontana e non posso toccarti o accarezzarti, ti sento qui con me. Non salutarmi quando parto, come se fosse un addio da te. Non dirmi ciao, io sono lì con te, nell'alba radiosa, nel tramonto sublime, in una serata di luna piena, nel nettare di un fiore, ... sono ovunque, il tuo cuore sente amore, dolcezza e sentimento... io sono lì, e allora non dirmi ciao ma... sentimi con te.
Un vento improvviso si è alzato, a spazzare la valle, la piana, le strade si infila nel corpo degli alberi e li scuote con forza, a ripulire le chiome e poi solleva le foglie e le porta lontano. È quasi un balletto, vederle rotolare, salire gioiose, scappare, andare a cercare altre foglie con cui volare... e uscire da sotto la pianta imponente che, prima le ha generate, cresciute, amate e poi appassite ed infine, buttate come tossine inutili ed accartocciate. Invece, vederle volare come farfalle in cerca del fiore, affidarsi alla spinta del vento per continuare a ballare un minuetto che le porterà, dove non si sa, e poi, a morire e concimare, per poi rivivere ed essere giovani gemme, e poi, verdi e poi di nuovo le preferite... Vederle così, che si lasciano andare, ti porta a rimettere insieme i brandelli del tuo cuore e provare di lasciarli cablare e vagare, per capire se ritrovare la voglia di fare, di amare, dipende da te, dal tuo esser disposto a provare forme nuove di vita ed uscire da quell'ombrello di noia e di oppressione che è il quotidiano, oppure se, riuscendo col vento a decollare, non sia proprio quella naturale, la "vera vita" da coltivare, concimare e rigenerare.
Chissà se incontrerò Ancora quegli occhi pieni di desideri volare come rondini libere e scorrazzare intriganti nel cielo del mio amore. Chissà se ancora rivedrò il tuo viso contrarsi nel crescere dei piaceri note di un pentagramma che lente si compongono in musica divina. Chissà se sentirò ancora le tue grida liberatrici esplodere nella stanza e le tue mani sul mio corpo coccole che rigenerano dolori e pelli che si fondono di odori. Già... chissà!
Percorsi solitari in mezzo ai prati, il volteggio di una farfalla, i saltelli di un grillo, la carezza del vento scuote il canneto, lo sguardo vigile di un falco presidia la campagna. Sei solo ma senti che lì c'è la vita!
Occhi fieri di patrioti, eroi delle nostre libertà ti fissano nelle lapidi di Pantheon vuoti, sei solo ma senti il peso dell'eredità di quel martirio e l'orgoglio che ti accompagna.
L'anima di un pittore che rivive osservandone la tela, l'armonia entra nel cuore e ti libera la mente quando ascolti una musica divina. Tu sembri solo, ma sei in dolce compagnia.
Percorsi affollati in mezzo a giovani alienati da decibel, pieni di lattine che fanno gli occhi spenti, apolidi dal nulla accomunati hanno in mente solo come tirare a campare.
Menti spappolate dalla noia crescente, senso del dovere zero, milioni di persone che si perdono nei miti di veline, fiction e calciatori, storie piagnone, la cultura nazionalpopolare incessante sugli schermi.
Porte e finestre al tramonto già sbarrate donne spaventate dal timore di scippi e di essere violentate. Branchi di codardi fanno il coro ai potenti sperando di potere raccattare qualche briciola di pane.
Libertà di stampa chiesta per giornalisti non indipendenti, il sapere di intellettuali che non si libra ma è organico a una parte, prediche di preti interessati a circuir la fede, onirici sogni che inseguono miti di cartone.
Menti inconsistenti, pennivendoli offrono pensieri giornalieri, schiavi dei diritti credono che tutto sia loro dovuto senza dover dare. È qui in questa folla di conformismo, oceano indifferente di opportunismo, che mi sento solo.
Venerdì 1 marzo: w la libertà. Finalmente libero! Libero di non pensarti, libero di non desiderarti, libero di non essere geloso, libero di non soffocarti, libero di non aspettare un tuo squillo, libero di spaziare, libero di non soffocare, libero di non sopportare quei vuoti fine settimana, libero di non essere un tuo ritaglio, libero di non sentirmi burattino o burattinaio di una commedia già scritta nei reciproci egoismi, insomma sono libero, libero, libero. Lunedì 4 marzo: sono già schiavo della libertà. Ma che libertà è mai questa? Com'è brutta l'illusione della libertà, la libertà di stare da soli, a confrontarsi con il vuoto, la libertà di temere le passioni, la libertà di vivere l'effimero, la libertà di esaurirsi in una voglia di libertà, ...e poi, la libertà del rimpianto di cose perdute per il desiderio di libertà. La libertà di fare le piccole cose, quelle che ci piacciono tanto, quando viviamo un rapporto che sembra soffocarci, possono queste, poi, riempire il vuoto delle grandi emozioni, che può dare solo un vero amore ? La schiavitù dell'amore è la vera libertà! La schiavitù dei sentimenti è la vera libertà ! La schiavitù di amarti è la vera libertà ! La schiavitù di gioire per te è la vera libertà! La schiavitù di soffrire per te è la vera libertà! L'amore della libertà che ci riempie la testa, non sempre è migliore della schiavitù dell'amore, quella che ci riempie il cuore. Chi si illude, che l'amore della libertà produca la libertà dell'amore è schiavo dell'utopia della libertà, e... si ritroverà solo, incapace di amare, e... di essere amato.