Ormai sono solo polvere nella teca del tuo cuore. Piccoli pezzi di foglie secche tritate, scorrono nel vallo dei tuoi ricordi. Impronte sfuocate di un tempo che volge al tramonto. Spazzami via e diamoci pace.
Dovresti darti pace, accompagnare lo scorrere del tempo ed accettarti per come sei. Un fiore un po' sfiorito ma tanto ricco di esperienze della vita. Hai amato, hai sofferto, hai gioito del successo, hai pianto nel dolore, ti sei alzata ed hai volato come gli aquiloni, si è rotto il filo e sei caduta, ti sei alzata ed hai librato a volte sicura, a volte imbarazzata hai fatto la tua parte meno convinta. Dovresti darti pace, se non ti vedi bella come un tempo, sei tanto bella dentro che il tuo splendore mi giunge dritto al cuore inalterato come fosse l'albeggiare di un grande amore.
Scorrono le mie mani sul tuo viso percorrono i sentieri del tuo corpo quelli da molto tempo immaginati quelli più amati e mai dimenticati. Avvertono ogni piega della pelle vellutano ogni brivido di tensione valutano ogni fremito di passione ti sfiorano come inesplorata valle. Attenti ti scrutano i miei occhi, osservano i sentieri del piacere, seguono le carezze delle mie mani ubriacati da quella soave visione. Sono carezze senza tatto, cercano complicità. Parole dolci, coccole del cuore, riscaldano il tramonto, carezze che fondono due anime.
Come goccia di profumo sul dorso della mano mi appare il tuo sorriso, fragrante apre i pori del mio cuore. Come petali di rosa, sono le tue gote vellutate, fossette leggermente ondulate esprimono desideri contenuti, ma splendono di sensazioni delicate. Sei come un cosmetico di classe! Non di quelli bene incartati o messi in scatola estrosa ma con poca essenza, la tua linea è quella classica, sobria, ma viva, piena d'amore.
La senti crescere nei battiti forti del tuo cuore, cibarsi di essenze, di cose fatte o da finire, ricordi della mente che tessono il tuo intimo in una tela di emozioni: è la tua anima che vive immortale. E sai di averla dentro di te, anche quando non brilla di successi, di gratificazioni, di amore o di passioni, essa vive fra te e la tua coscienza, impietosa misura la coerenza con i valori, coi desideri, e ti da luce o buio, forza o vergogna, agitazione o serenità. Quando, poi, l'anima si illumina, come lampo che annuncia il tuono, senti che lascerai il segno con un pensiero, con parole che legano e amalgamano come fili invisibili la tua con altre anime. Bave di seta fragili che possono rompersi facilmente, da consolidare insieme, senti il senso caldo della vita donando e ricevendo amore. È la solitudine che racchiude l'anima in un ghiacciaio perenne di silenzi, di tormenti, di colori inesistenti, le parole non tessono fili se non c'è calore, e... ci si smarrisce in labirinti sempre più angusti.
Come insetto nella tela del ragno oggi è il mio amore. Tentare di librarsi e ricadere invischiato senza decollare, abbozzi che si consumano in riti stanchi. Amori confinati negli affetti e, poi, sentirsi come un centravanti che non può calciare a rete. Se un baco non può può diventare farfalla si secca è senza vita anche dentro a un bozzolo di seta. Guizzi di desideri emergono da ricordi Vivi, lapilli che vorrebbero esplodere dal vulcano ormai pieno della lava. Sei lì fermo ormai bloccato nella ragnatela esposto al sole il ragno appare piano ti spegne anche il desiderio del piacere.
La porti dentro a un sogno e riesci a dargli ancora il seme del piacere. Dal bozzolo di seta il baco esce farfalla. Un rivolo di fumo, preludio d'eruzione, lapilli e lava trovano il pertugio scendono lenti come il desiderio lungo il pendio di corpi tesi nell'amore. Parole in libertà da tempo compresse srotolano la seta di quel bozzolo abbandonato, la tessono come carezze, si intrecciano sulla pelle e ricreano estasi smarrite, liberano insetti prigionieri, calciano in rete i centravanti, canali di lava ormai svuotati, si rigenerano in fretta per riuscire. Sparisce la ragnatela dell'amore.
Petali rosa cadono sulla terra da peschi fioriti in primavera come passioni ormai sfocate segnano i tempi delle stagioni. Petali rosa di ciclamini spenti nel prato di un grigio mattino non hanno luce per dispiegare la bellezza dell'essere fiori. Petali rosa dentro ad un calice per addolcire la nostra serata ma nessun fiore potrà cambiare il cuore che non sente di dare. Petali rosa erano le tue labbra che marchiavano i miei sogni oggi sono sempre color rosa spengono solo le mie passioni.
Le luci immobili della costa Si tuffano dentro ai flutti E disegnano riflessi vivi, emozioni arrivano ai miei sensi, nella spuma degli scogli si infrangono speranze e desideri. Mormorii, sciacquii arrivano ai miei timpani e scandiscono una musica delicata. La nostra canzone suonata rigenera passioni ormai sopite le trasporta da desideri languidi in affetti radicati, l'amore che si trasforma in stima e comprensione. Dolci sussurri accompagnano le note scandite da quell'atmosfera ed è lì che prendo il tuo sorriso come affresco sulla tela e lo porto qui dentro al mio cuore. Grazie per questo infinito amore!
Mi guardi con quegli occhi ormai spenti, ti hanno svuotato, eri un essere vivente e adesso sei servito su un piatto molto farcito. Sopra una sfogliatina di kamut che sembra un'impalcatura la tua polpa tagliata, le tue chele non pungono, sembri una scultura. Servito elegantemente con verdure fresche, sei sempre un re. Sapore fine del palato, mio astice sei una delizia! Veramente.