Pensiero nero

Vorrei sorridere per te e rincuorarti
ma le orecchie si sono allagate
de inaspettate lacrime:
gli occhi hanno litigato con il sonno
ed il cervello non capisce più
quando è notte o giorno.
Non mi spaventa il buio né la morte
nemmeno il silenzio che mi prende a botte...
mi fa paura il giorno di "dopo",
la libertà che si infila poco a poco.
Sì, è la libertà che irromperà come un vulcano
sotto il sole morso di troppo silenzio e affanno.
E dire oggi che andrà tutto bene
è una frase vuota, non mi appartiene.
Non ho paura di morte, ho paura dei morti!
Che sono tanti che non puoi far i conti...
da quando piangono, nessuno può sentire
i loro urli forti nelle urne cinerarie
oppure dentro i cimiteri affollati e strapieni,
dove perfino i fantasmi e vampiri
accolgono i morti con abbracci e sospiri.
Non temo la morte ma il pensiero nero
che scriverò nel testamento
non casa, cimitero!
E sai, poco ci manca per confondere il cielo
col pavimento freddo, col prato o un velo.
E chiedo tante scuse per il mio nero pensiero.
Composta giovedì 23 aprile 2020

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