Scritto da: dolce bimba
Leggere e non intendere, è come cacciare e non prendere.
Commenta
Leggere e non intendere, è come cacciare e non prendere.
"Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?", domandò il samurai. "A chi ha tentato di regalarlo", rispose uno dei discepoli.
"Lo stesso vale per l'invidia, la rabbia e gli insulti", disse il maestro: "Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé".
Anche un verme di due centimetri ha un centimetro di anima.
A l'è mac le muntagne c'a s'ancuntru nen.
Soltanto le montagne non s'incontrano.
Nusgnùr a paga tard ma a paga largh.
Iddio paga in ritardo ma paga largo.
Chi a l'à vedù Turin e nen la Venaria l'á cunusú la mare e nen la fia.
Chi vide Torino e non La Venaria conobbe la madre e non la figlia.
Chi a s'ripara sut na frasca – a pija lon c'a-i casca.
Chi si ripara sotto una frasca – riceve ciò che ne casca.
Che nessun'ora scorra di cui non giovi il ricordo.
Fa com sì fatt, cà n vì chiamht né scem e mang matt.
Fai come gli altri fanno con te, solo così non verrai considerato né scemo e neanche matto.