Un lamentevole belato
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...di andare a vedere cosa stava succedendo.
Arrivato sul posto mi accorsi che in pratica un capretto aveva spinto la testa fra la fessura di due assi che nella spinta avevano permesso l'entrata della testa ma poi facevano da presa e non permettevano il ritorno quando il capretto la voleva ritrarre per liberarsi.
È bastato far leva e flettere una delle assi per liberare l'animaletto che subito partì con gran sollievo a saltellare per il recinto con al seguito tutti gli altri che fino a quel momento erano lì quasi come se volessero occuparsi loro della liberazione.
Solo a quel punto compresi quanto avrebbe voluto fare il capro con le sue testate, e sarebbe pure riuscito nel suo intento se avesse pestato dal lato opposto: infatti sarebbe risuscito a schiodare una delle assi e liberare il capretto. Purtroppo non aveva sufficiente esperienza con le assi e i chiodi e per questo pestava dal lato sbagliato ma lui l'idea di liberare suo figlio l'aveva avuta eccome.
Ma pure l'asino a suo dire era lì che pareva pensare a quale soluzione prendere.
Quando me ne andai mi guardarono in un modo che io interpretai quasi di ringraziamento.
Morale della favola è che anche il sign. Sgarbi quando insiste con "capra, capra..." forse fa solo un complimento a chi intende offendere.
Composto sabato 7 settembre 2013
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