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...voglia di iniziare una nuova sfida che temevo fosse una sconfitta in partenza.
Ricordo in particolare una di quelle giornate di metà novembre. Dopo aver passato il pomeriggio in un convulso groviglio di gambe, di braccia, di baci, di saliva mi accorsi di quanto fosse tardi; così, presa dalla fretta di tornare a casa, mi staccai da lui con dei modi forse troppo decisi, cercai i miei vestiti sparsi insieme ai suoi per tutto il salotto e poi senza voltarmi gli rivolsi la parola.
"Devo andarmene subito!" quante volte avevo ripetuto quella frase, soprattutto davanti a tutto quello che mi spaventava. Quella storia mi sembrava difficile da affrontare? E io fuggivo via, cercavo di darle poca importanza, convincendomi che fosse da prendere come il capriccio di un momento.
Non sentivo risposta.
"Ehi?" fu allora che mi voltai verso di lui.
Era ancora lì, steso sul pavimento, nudo come un bimbo. Non disse nulla ma il suo sguardo valse per me più di mille parole.
Quello sguardo dolce e indifeso di un cucciolo che sembrava mi implorasse di restare accanto a lui, quello sguardo durato solo pochi secondi mi ha trafitto il cuore come un coltello, mi si è conficcato nell'anima ... [segue »]
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