Maestro è colui che appare nel sorriso del vivere, che insegna attraverso il suo procedere a camminare nel soffio del vento e a riconoscervi il celato mistero.
Nessun soffio passa senza aver deposto seme.
Maestro è colui che non impone verità, è ben consapevole che ad ogni vita appartiene l... [continua a leggere »]
Non creder che a un grande dolore corrisponda l'ira del cielo, talvolta è il contrario, si vogliono segnalare strade speciali a cuori meritevoli ma addormentati.
Quando un anima dorme, a svegliarla non saranno i falsi credo del vivere, che ne saprebbero solo prolungare il sonno all... [continua a leggere »]
Il cammino dei peccati - La favola SbiancaSensidiColpa
Un Uomo iniziò il Cammino portando con fatica il suo pesante fardello, ebbe sete ed aprì il suo sacco per bere, ebbe fame e di nuovo attinse da quello stesso sacco e le voci della vita presero a gridare con grande sdegno:
Quando la Vita incontrò per la prima volta l'Amore, aprì il suo grande cuore per accoglierlo, e nel guardarsi dentro riconobbe già in se la genesi di quel sentimento tanto unico e raro.
Quel giorno di luce comprese che l'Amore gli era appartenuto da sempre, e che la stretta trama che li univa... [continua a leggere »]
Semplice, è colui che non accetta la propria condizione umana senza porsi domande. Semplice è colui che cerca risposte ai mille dubbi del vivere, in ogni luogo, sotto ogni pietra, nelle parole vane, come in quelle che sembrano aver peso.
Semplice è chi sente di non appartenersi pienamente, e... [continua a leggere »]
Il Castello - La favola che giustifica il Fardello
Ogni uomo crederà d'esser una stanza di un grande castello, sino a quanto la Vita non lo chiamerà per nome. "Castello? Castello? Castello rispondi?" Gridò impaziente la Vita ad un Castello. "Vita il Castello dorme, io sono solo una delle sue stanze." La Vita prese a ridere e con occhi... [continua a leggere »]
"Ripulirò il sentiero dal sasso molesto, nessun pretesto mi farà meno lesto. Ogni contesto sarà reso onesto quel che detesto in breve avrà onor nel cesto."
- Camminavo scalza e raccolsi i sassi che mi intralciavano i passi, mettendoli in un cesto.
Un Cucchiaio Codardo, aveva da sempre sognato di esser un Dardo, ogni notte chiuso nel suo Cassetto sentiva di starci sempre più stretto, e quello che pensava andava detto: Ti odio Cassetto maledetto, mi vai più che stretto! Urlava e sbraitava ogni istante quel impietoso verdetto e un giorno... [continua a leggere »]