Pensieri attorcigliati

Oggi non ho voglia di parlare, poca molta poca voglia di parlare.
Penso, penso alla mia vita e penso a ciò che sono, che sono diventata che sono rimasta.
Un sole splendido a colorare il mio balcone, la terra che comincia a profumare e rami apparentemente secchi ad aspettare di buttare fuori la propria essenza.
Dovrei curare l'estetica oggi che ne ho il tempo, ma continuo a rimandare ora dopo ora, un flacone profumato mi aspetta di là ma non ho voglia di aprirlo, non è quello che voglio aprire e versare su un corpo che ha desiderio di vivere in modo differente.
Potevo uscire oggi, andare a curiosare se nel piccolo prato dietro casa sono finalmente spuntate le violette... ma non è più quel prato che voglio camminare.
Penso, sì penso e ho la mente stanca, stanca di immaginazioni e di pensieri altruistici che diventano imposizioni dettate da bocche avide.
Una sigaretta, e acqua calda sporca di caffè come sempre sono i miei compagni fedeli, li reputo tali pur conoscendo il loro veleno...
Cosa, cosa è cambiato in me? La caparbietà di vivere con la consapevolezza di passi concreti è entrata nelle mie fantasie e nei miei desideri evanescenti e colorati di rosso, mi ha chiesto il permesso e l'ho fatta entrare, accomodare e ascoltato il suo dialogo leggero e deciso. È mia adesso!
Penso pensieri attorcigliati come rovi fioriti, e spine imperiose a porsi tra ladri di strade e falsi poeti, le stesse spine che tengono a bada il mio stesso essere che per troppa stanchezza potrebbe accasciarsi e smettere di crescere.

Sabrina Bertocchi

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