Scritto da: Giuseppe Catalfamo
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L'orco e il ragazzino


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...una più grande, per essere sicuri dovremmo essere tre portieri,
Paolo laggiù centravanti solo contro tutti ma lui è il più forte.
Partita finita, siamo stati i migliori Paolo 2 gol Claudio stoico io ho parato un rigore.

Si avvicina un omino,
si presenta "sono il massaggiatore Orco (nome di fantasia che calza a pennello)
, siete stati bravi se domani pomeriggio per le 17: 00 venite da me facciamo le foto e firmate i cartellini".
Eravamo al settimo cielo ma era inevitabile
, siamo i più forti e potremmo essere l'ossatura della prossima nazionale
il papà di Claudio potrebbe fare l'allenatore.

Ore 16: 00, Paolo ha un impegno improrogabile,
aveva preso 4 in matematica e mamma era molto arrabbiata,
andiamo con Claudio,
ci mettiamo un po' a trovare l'indirizzo in quel borgo (ora non esiste più, c'è lo Starhotel).
Saliamo, saluti di rito e l'Orco dice a Claudio di scendere a far le foto
"la stazione è vicina se non funzionasse questa sotto"
- ed io-?
"Tu le puoi fare dopo intanto cerco i moduli".

Da solo, mi fa stendere,
non ricordo dove,
d'altronde lui è il massaggiatore della squadra...

non saprò mai quanto tempo passò
, quanto durarono i massaggi alle cosce e al sesso,... [segue »]
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    Sensazione di stand-by assolutamente condivisibile...grazie del commento grandemente pensante :) Smack
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    provo solo la voglia di stare in silenzio
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    postato da , il
    Grazie per i commenti,bella la riflessione del "coraggio nel rinchidersi nella stanza col padre" mi piace vivermi la scena...Forse si evince anche da altri miei pensieri che vivo questa realtà molto intensamente,ebbene sì. Negli ultimi 6 anni ho lavorato,gestendo anche un locale,nel mondo della lap-dance e posso testimoniare che una percentuale altissima delle ragazze ha subito violenza o abbandono. Lungi da me far moralismi o discorsi bigotti ma dietro comportamenti che questa società ritiene "equivoci" dietro c'è un bastardo che magari di giorno è dietro una scrivania a pontificare.
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    Quello  che  hai vissuto è terribile,mi ha fatto rabbrividire.Immagino quanto sia difficile farsene una ragione e riuscire a parlarne,a liberarsene in qualche modo.Il senso di colpa poi,è la cosa brutta  che ti resta  appiccicata addosso.Un abbraccio.
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    Complimenti Giuseppe, perchè non deve essere stato facile trovare la forza per descrivere quest' emozione che vivi da anni, e ti porti addosso come un brutto tatuaggio.
    Provo ribrezzo per ogni maltrattamento che possa essere fatto ad un bambino, io ho due Figli, e nonostante la mia indiscutibile misericordia, spero nel corso della mia vita di non dover mai incrociare un altro "Boero", perchè chi ha il coraggio di chiudersi in una stanza con un bambino, deve avere altrettanto coraggio di farlo col Padre!
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