Lui e il suo vino
"Scusiamoci e beviamo buon vino!" Aride le bocche cingevano il cristallo e la lingua si abbeverava dì scarlatta delizia come arbusti essiccati dal sole e beate dalla prima pioggia d'autunno. "Non pensiamoci" - e si serravano occhi; via pensieri che maligni erano e quasi nobili divenivano! Non bruciava quasi più quello schiaffo su viso né tanto meno quello morale; a ogni goccia andava via un frammento di memoria da poco avvenuta. "Suvvia, baciamoci!" E il sapore del nettare divino inebriava i concetti. "È notte si dorme". E dopo l'amore che durava scarsi attimi per debolezza fisica e poco sfizio, si tornava a riposare. Con il vino l'assoluzione aveva un altro gusto; al mattino il suo favorire darà ancora un altro disperato giorno.
dal libro "La luna bugiarda e altri racconti" di Angela Mori
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