Il ballo
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...avvolgendo la muscolosa e ben tornita coscia fino alla vita, dove la patta era costellata da cinque bottoni centrali tutti color dell'oro. La camicia dal colletto molle e ripiegato, gli conferiva un lieve aspetto d'artista seppur la cravatta fosse annodata in modo inappuntabile. Il carrick nero non era ancora stato levato seppur la temperatura paresse alzarsi di continuo nonostante la mezzanotte fosse già giunta, dodici rintocchi delle lancette dell'orologio Parigina Impero sul caminetto. Capelli biondi, sciolti e ondulati, gli coprivano quasi del tutto la fronte. Poco più in basso due occhi neri circondati da fitte ciglia, osservavano attoniti quell'ammasso di corpi e tessuti, quell'energie frenetiche che sembrava barcollassero ad un inesistente, potente vento. Iniziò a odiare quelle risate che guastavano le note dei suonatori e più correvano gli attimi più si rese conto che odiava quelle donne, quegli uomini, quelle pareti ricamate di fiori, l'enorme lampadario, il caminetto, l'effluvio di viole e delle zagare. Odiò le tende, l'aria che non perveniva perché fuori pareva si fosse fermato il tempo e poi la musica, i musicanti, le coppe di vetro e quelle d'argento. Sentì freddo e righe di lacrime gli solcarono il viso mentre una mano alle sue spalle gli serrò ... [segue »]
dal libro "La luna bugiarda e altri racconti" di Angela Mori
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