LA METAMORFOSI DEL DESTINO
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...le scarpette di vernice nera della prima comunione si compattarono indissolubili l'un l'altra come una coppia siamese.
Restò lì, immobile e solenne, nell'attesa, forse, che un miraggio di luce scaturisse dagli abissi dei cieli, piombando dalla sommità della cupola poligonale attraverso la lanterna.
Il fragore del silenzio era un'eco remota che scaturiva dall'inconscio per elevarsi fulminea e già percettibile al rango di coscienza. Allora, sopraffatto e incredulo, crollò in ginocchio davanti all'Altissimo e chinando il capo in avanti si sorprese a blandire con lo sguardo la stilografica dal cappuccio dorato che svettava come un pungolo dal suo taschino – regalo di mamma Lucia per il suo settimo compleanno di sei mesi prima.
Nella sua mente, mamma Lucia gli volteggiò ancora intorno, tra le amorevoli e sicure mura di casa che, ormai ne fu certo, non avrebbe mai più rivisto.
Dal suo scranno, gli occhi pietosi di un angelo di pietra si posero su di lui con il loro sguardo immutabilmente spento di benevolenza divina; mentre le braccia rigidamente protese in avanti e le palme delle mani aperte, gli parlavano dell'accoglienza misericordiosa del regno dei cieli. Allora pensò che, per scacciare il demone che lo divorava, il Signore avrebbe dovuto inviargli ... [segue »]
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