Che bella giornata!
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...calibro 38, dopo aver frantumato in mille pezzi il vetro anteriore destro, mi colpisce proprio al cuore. Una scarica investe il mio corpo... è un dolore particolare molto diverso da quello che siamo abituati a sentire, è come un'ondata stordente di energia mortale. Dopo una frazione di secondo o forse di più, non so, giusto il tempo di percepire il forte e salato gusto del mio sangue che rigurgita dalla bocca, vedo il mio corpo inanimato giacere sul sedile con la testa leggermente reclinata all'indietro, imbrattato del vermiglio color del sangue. Ma allora... sono morto! Ma io non voglio morire! Ho mille cose da fare... e poi le mie macchine, la mia bella casa... e Rebecca... non voglio perderla! Quindi tento di rientrare nel mio corpo con tutta la volontà possibile ma il dolore proveniente da esso mi fa desistere istantaneamente... non c'è niente da fare... ormai è andato, è troppo malconcio!
Un capannello di persone si forma attorno alla mia auto. C'è una persona anziana che bofonchia contro la malavita galoppante affermando:
<< Ci vorrebbe la pena di morte per questi assassini! >>
E una signora di mezza età che dice singhiozzando:
<< Che peccato... cosi giovane! >>
Io sono li, sospeso a qualche metro, che osservo tutto questo arrabbiato come un coyote perché non era proprio questo l'epilogo programmato per la giornata. Questa arrabbiatura dura poco sostituita da un leggero senso di leggerezza e beatitudine... quindi è così che si muore... cioè è così che muore il corpo... a quanto pare. Beh, pensavo peggio sinceramente!
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