Assassina con la c
Gli apparve repentinamente, immane figura,
avvolta completamente da un drappo nero.
Ve n'erano un'infinità, ma quella fu chiaro, gli apparteneva.
Lo comprese all'istante per come gli si propose,
arrogante e sinuosa, quasi comunicando telepaticamente.
Non aveva occhi né corpo, sembrava un fantasma incorporeo,
ma l'entità era evidente e fatale.
Aprì le larghe maniche porgendogli un pezzo di carta arrotolato!
Joseph era un luminare della ricerca.
Non avendo fede, non credendo in un Dio, non si dava pace
non trovando senso nella vita.
Cercando Dio nell'universo trovò come viaggiare in esso.
Comprendendo oltremodo le varie "teorie delle stringhe"
cercò il punto dove poter curvare lo spazio, quindi il tempo.
Trovò il punto esatto nella notte, in un bosco.
Un bosco fiorito di alghe, popolato da gufi e delfini.
Trasalì quando passeggiando sopra coralli rosa fu fagogitato da sabbie mobili... s'accorse d'essere nella sua stanza.
Guizzò saettante sino al punto esatto dove poteva passare in uno degli universi paralleli dove solitamente viaggiava.
Quel che vide quella notte non era uno dei soliti universi dei "doppi"
non era un parallelismo del passato, tantomeno del futuro.
Era l'universo di tutte le nostre morti.
Aprì le larghe maniche porgendogli un pezzo di carta arrotolato!
Lo prese, lo usò... se ne andò!
Non capì il senso della vita... non capì chi fosse Dio.
Gli fu chiaro che ognuno ha la sua morte che lo aspetta...
e lui questa poteva cambiarla.
Composto venerdì 16 ottobre 2009
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