Carne

...restituita rubandola agli scogli. Il dolce viso pieno di sangue che non sembra il suo. Gli occhi chiusi. Mi gridano di non muoverla. Il signore che le mantiene il polso mi fissa. Mi dice che è ancora viva. Sono in ginocchio e non so come ci sono finito. Arrivano i paramedici dell'ambulanza. La portano via su una barella e io li seguo mantenendo la mano di lei. Ora e intubata. Ma non posso entrare in sala rianimazione. Mi dicono di stare calmo e di aspettare.
Ma cosa? La sua morte e la mia distruzione?
Non posso... Ho vissuto tutti i suoi anni. La mia vita ha cambiato il colore dei suoi petali nello stesso istante in cui l'ho vista. Non avevo mai provato tanto amore per qualcuno prima di allora. Non pensavo nemmeno di esserne capace. E ora? Me la vorrebbero far lasciare sola? Non me ne vado da qui! Basta! Arriva un dottore -finalmente!-. Scuote la testa -che significa?-. Il mio cuore accelera i battiti, ha già capito -No...-. La mia mente è ferma, il mio sguardo fisso -No, no...-. Uno stano freddo mi invade -No!-. Un fulmine lacera la mia carne.
Non avevo mai urlato così prima d'ora. Il dolore mi squarta da dentro.
I genitori non dovrebbero sopravvivere ai propri figli.