Mia madre racconta
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...luogo ideale per tutti i giuochi di noi ragazzi.
Ascoltai, quindi, il monito di mia madre e lei subito, lieta, mi premiò, com'era suo costume, dicendo che mi avrebbe narrato un racconto, che le aveva tramandato la sua vecchia nonna Rosa.
Io ero sempre attratto dalla narrazione di fiabe, racconti e storielle, ma soprattutto lo ero di più quando le predette narrazioni erano esposte e poi commentate profondamente da mia madre. Lei aveva quel senso narrativo e critico elementare, che piacevolmente mi faceva partecipare alla descrizione tanto, da sentirmi talvolta io stesso uno dei personaggi, più o meno protagonisti, che in quel momento per mia predisposizione d'animo sentivo a me più vicino.
Ci sedemmo. Lei prese il suo scaldino ed a me porse il mio, che rispetto al suo era più piccolo, dicendomi di sedermi sulla mia piccola sedia di fronte a lei. Mi fece una carezza, sfiorandomi con le dita una guancia, e poi col viso sereno e soddisfatto cominciò il racconto:
"Calogero e Filippo erano due fratelli, che si volevano bene. I loro genitori, Iacopo e Lucia, erano due lavoratori della terra che, sebbene poveri, con tanti sacrifici, ma con affetto avevano allevato i loro due figli, dando loro ... [segue »]
Composto domenica 18 novembre 1990
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