Chi si ricorda di me!?
Introduzione: Mi chiamo Pinocchio, mio padre si chiamava Geppetto e ero solo un pupazzo di legno che ogni giorno si divertiva un sacco a dire bugie, ma mai per cattiveria o con cattive intenzioni. Ma ora andiamo al raccontino.
Il racconto
Come tutti (o quasi) sanno, la mia inseparabile fata madrina era solita dire che, quando avrei smesso di dire tante balle, lei mi trasformerebbe finalmente in un "umano", che era proprio ciò che avevo sempre bramato. Un bel giorno, per insistenza di quel grillo parlante senza nome che nonostante mi rompesse le scatole con troppi consigli e avvertimenti, vedeva davvero lontano e più lucidamente di me, ho preso la "saggia" decisione di cambiare idea e, dunque, di non essere più in grado di continuare ad essere il più famoso "bugiardino" delle favole di Disney, così conosciuto e subito diventato celebre in tutto il mondo anche per il suo naso che lo distingueva da tutti, un beccuccio telescopico che si allungava di qualche centimetro ad ogni sua fandonia.
In fin dei conti questa mia forma di vita umanoide non è del tutto male, evito di dire bugie e quindi ho un bel naso, ma ammetto che mi sono rimasto un po' deluso e vi dico perché: peccato che non sapevo cosa vuol dire essere un "umano", altrimenti avrei chiesto alla mia incantevole (ma un po' stupidina) fatina magica di trasformarmi invece in un cucciolo di cane.
Composto sabato 17 agosto 2013
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