Cuore di Bacherozzo
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...suo figlio, per vederlo razzolare in terra come una gallina, quando i cieli limpidi del mondo lo attendevano.
Devi seguire la tua natura, ascolta la voce del tuo cuore. Disse un giorno.
Ma io voglio fare il bacherozzo è quella la mia più grande aspirazione padre.
Continuava nel dire il piccolo Curù, nella cecità della propria incomprensione.
Finiscila di dire nefandezze tu non farai il bacherozzo tra le schifezze, tu sei un aquila e come tale devi volare alto nel cielo.
Bacar con le parole non era riuscito a fare molto, anzi ogni qualvolta lo avvicinava per parlare il piccolo si convinceva sempre più d'essere uno scarafaggio. Decise pertanto di sparire per sempre.
Era notte e Curù dormiva sereno. Bacar guardò per l'ultima volta sonnecchiare quel piccolo aquilotto che era la sua vita, niente al mondo lo avrebbe allontanato da lui, ma non aveva altra scelta il piccolo doveva avere una scossa molto forte per poter incominciare a volare.
Gli depositò un tenero bacio sul ciuffo scompigliato che aveva sul capo e tra le lacrime sparì, nascondendosi nei cespugli di lì poco distanti.
Quando Curù si ridestò dal sonno, chiamò Bacar prima ancora di aprire gli occhi, al silenzio che ... [segue »]
dal libro "Le favole dell'anima" di Cleonice Parisi
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