Lo sterminio delle zecche
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..."scroccone" ne a avevano anche le cicale. E i nobili cavalli allora? Un intera comunità oppressa da quelle inestetiche creature. Le volpi erano forse quelle che meno di tutti avevano speso parole sull'incresciosa situazione, ma se non ti fai un po' furbo è inevitabile che prima o poi finirai per metterti di traverso a quelli sbagliati, pensavano. Gli elefanti non avevano mai smesso di dichiarare che erano troppo grossi perché quelle minuscole pulci potessero dargli noia, eppure anche loro non potevano negare gli avrebbe procurato una sottile soddisfazione, vedere quei petulanti insetti schiacciati una volta per tutte. E si sarebbe potuto andare avanti a parlare anche degli ippopotami, delle iene e dei canguri. A voler ben vedere non c'era creatura del sistema che più o meno palesemente non desiderasse la fine delle zecche, che fossero sterminate. E non a caso ivi si trovavano infatti tutti, chi in fervida attesa, chi con aria di falsa indifferenza, ad aggirarsi nei paraggi nell'attesa che il dispositivo si azionasse. Non doveva mancare molto ormai, una volta acceso le zecche vi sarebbero piombate sopra da ogni dove, e sarebbero morte. Così almeno si supponeva dovesse andare, qualcosa del genere insomma. Doveva essere questione di poco ormai, da un momento all'altro sarebbe successo. Il tempo di dare solo un'occhiata, vedere l'inizio, e poi si sarebbero ritirati tutti, ognuno per le sue faccende. Solo un momento ancora, e poi sarebbero andati via, per tornare a dedicarsi a ben più importanti faccende. Stavano già avviandosi verso casa sebbene con la coda dell'occhio ancora indugiassero.
E un momento dopo furono tutti morti. Tutte.
Composto domenica 23 luglio 2017
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