Il lupo pastore
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...assomigliare maggiormente al vero pastore doveva imitarne anche la voce. Ci provò, ma invece della dolce voce del pastore gli uscì un ululato spaventoso che svegliò insieme al gregge anche il vero pastore e il cane: gli era andata male! Non avrebbe mangiato quella carne tenera che già aveva gustato con gli occhi. A questo punto l'unica cosa da fare era di darsela a gambe. "Qui bisogna salvare almeno la pelle" pensò il lupo, ma il mantello, il bastone e tutti gli arnesi che si era messo addosso gli impedirono di scappare. Inciampava da tutte le parti finché cadde e fu raggiunto dal cane e dal vero pastore che gli diede tante bastonate da lasciarlo mezzo morto. Con la coda tra le gambe, ferito e più affamato che mai il lupo se ne tornò alla sua tana dove piangendo si disse: "Volevo fare il furbo, ma non ci sono riuscito. Sono nato lupo e credevo di poter diventare pastore. Devo rassegnarmi ad essere quello che sono: sono un lupo ed è meglio che faccia il lupo. Meglio restare qualche volta a stomaco vuoto piuttosto che prendere tante bastonate."
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