Scritto da: Cleonice Parisi

Nonna Mariù e l'incantesimo del Tutù


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...e poi si voltò indietro, come per controllare che non ci fosse nessuno che potesse rubarle parte di quel momento magico. Alessia era sola in quella soffitta, o forse non proprio sola, in quella soffitta c'era Alessia e la cassapanca.
La luce che filtrava dalla piccola finestra era fievole, ma gli occhi della bambina si erano ormai abituati alla penombra, aprì con mano tremolante la cassapanca, uno scricchiolio del legno la fece sussultare, si guardò di nuovo intorno circospetta, e solo quando fu convinta d'essere davvero sola, prese a carezzare con lo sguardo il contenuto della cassapanca.
Erano tutti abiti dismessi della nonna, abiti anni venti, c'erano persino dei cappellini con le piume, Alessia era felicissima per la scoperta, quei vestiti lavati e aggiustati, sarebbero stati perfetti per il carnevale, e mentre rovistava nel cercare quello che le sarebbe stato meglio, affondando le sue manine curiose tra le morbide stoffe, toccò del tulle rigido. La bambina allontanò istintivamente la mano, e dopo qualche istante tornò ad affondarla con maggiore convinzione, tirandone fuori un meraviglioso Tutù rosa.
Fu in quel preciso momento che Alessia ricordò, il perché si trovava lì, era venuta a cercare una spiegazione alle assenze della nonna, quando ... [segue »]

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