Scritto da: Cleonice Parisi

Il Cucchiaio Codardo


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...preciso momento che il Cucchiaio comprese che ogni arnese, dal più piccolo al più grande, da quello utile a quello "inutile", da quello costoso a quello umile, doveva realizzare quel che per natura sapeva fare.
Lui era da sempre stato un Cucchiaio Codardo, che sognava d'essere un Dardo, ed incantato da quell'illusorio traguardo aveva invece invecchiato lo sguardo.
Il Cucchiaio non diede realizzò alla sua natura solo per Paura.
E il Cassetto incominciò a percepire l'inutilità del suo peso, e pertanto decise di cambiarlo con un Telaio.
Questo Cucchiaio è un guaio lo baratto volentieri con un Telaio!
Ti prego Cassetto non buttarmi via, tienimi a te stretto?
Disse tra le lacrime il Cucchiaio.
Sognavo di essere un Dardo ed invece ero solo un codardo, il vero coraggio stà nell'accettare la propria realtà. Da oggi tra piatti e bicchieri terrò discorsi seri, di quando scioccamente credetti ad un illusione della mente, e per paura non diedi realizzo al mio.
Che sia Cucchiaio, resta pure in questo Cassetto che ti andava stretto, e che oggi con le tue parole hai benedetto, vedi nella vita "tutto è" nel saper guardare con gli occhi giusti e il cuore aperto.

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