Volùmen
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...scorgere luci la notte, qui ero nel vuoto!
Concentrandomi dominai il panico e pensai razionalmente al da farsi.
Impossibile ormai raggiungere l'auto, comincia a camminare molto lentamente e provai ad accendere lo zippo,, ma con il nulla attorno era come se anche la fiamma non producesse luce senza riflesso...
Mi sentivo un cieco, avanzai con le braccia sollevate ed arrivai al sentiero, lo capii soltanto dal rumore dei passi sulla terra battuta, il silenzio attorno era assordante...
Superai un gruppo di piante e finalmente vidi una flebile luce dinanzi a me, ma non compresi di cosa si trattasse e anche quanto fosse distante, non avevo però altre opportunità...
Mi diressi verso di essa...
Arrivai miracolosamente a ciò che appariva una baita di montagna e capii che la luce che vedevo era una piccola lanterna dietro una finestra.
Raggiunsi la porta e bussai.
Una voce cordiale dall'interno mi disse di entrare...
Varcata la soglia lo vidi seduto ad un tavolo che mi dava le spalle, sembrava stesse scrivendo, non si girò verso di me, mi disse solo di accomodarmi...
Era un luogo assurdo, la persona dinanzi a me sembrava vestita in modo estremamente elegante, ma tutto intorno era un rudere fatiscente, mi ricordava una portata di novelle cucine circondata da tartara in decomposizione...
Senza voltarsi e senza aspettare una risposta disse:
"Salve in mio nome è Paul Mehis... Ti piacerebbe leggere un mio racconto?... Anzi diventerai tu stesso un mio racconto..."
Non vi ero arrivato per caso...
Ero lì solo perché Lui aveva quasi terminato l'inchiostro nel suo calamaio... La carta...
Le mie vene ne erano colme!
La mia pelle sarebbe essiccata!
Composto sabato 4 aprile 2009
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