Adam e l'Har-Mageddon
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Lilith era supina, adornata d'un solo velo che copriva i piccoli seni, occhi sbarrati, le braccia perpendicolari ai fianchi, le coscie, leggermente divaricate, colavano sangue rosa dall'inguine, il frutto del "purificante" stupro dei 4 Bianchi Cavalieri dell'o'Dei Pus.
Gilgamesh con fare invasato ma razionale recise con un colpo netto la mano destra della giovane donna, Ezra gli porse un cofanetto dove riporla, accanto ad altra mano che avevano già espiantato qualche ora prima, quella di Adam, compagno di Lilith.
L'impronta dei palmi occorreva ad aprire la stanza segreta di Adam, l'alchimista dei profeti, l'anacoreta dei Messia, il detective dell'Anticristo.
I servizi segreti dell'o'Dei Pus eran venuti a conoscenza che Adam e, suo malgrado, Lilith, avevano trovato viaggiando in qualche universo parallelo l'Anticristo e i 7 Angeli Della Morte, riuscendoli a segregare in un luogo inviolabile, con l'intento di non dar loro modo di portare a termine l'Apocalisse.
Inaccettabile per l'o'Dei Pus.
Solo a loro dev'esser concesso d'aver potere sul destino umano.
I 4 Cavalieri Bianchi giunsero alle prime luci del nuovo giorno davanti l'imponente entrata del laboratorio-prigione di Adam.
Posarono le 2 mani ormai non più sanguinanti nella nicchia preposta ma non successe nulla.
Abi e Igras si contemplarono e ... [segue »]
Composto sabato 24 ottobre 2009
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