L'ombrello
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...ma ne colse anche una vena di stanchezza e, forse, anche di tristezza. Le mani con cui la donna lo ricopriva di detta platina, allorquando avevano sfiorato qualche raro lembo del suo ossuto scheletro, rimasto scoperto, si erano rivelate dure e screpolate: dimostravano essere molto provate dal lavoro. Capì che, dietro quel volto gentile, si celava una vita ricca di sacrifici, un marito, forse anche dei piccoli figli da accudire. Il lieve sorriso, che fiorì sul suo bellissimo viso, scivolò piano in fondo al suo, ancor giovane, cuore. La donna diede un'ultima occhiata, per controllare l'accuratezza del suo lavoro e lo portò in fondo a un lungo corridoio. Poggiato, infine, in un enorme cartone, insieme a un numero straordinario di suoi simili, si chiedeva che ne sarebbe stato di lui. E, con lui, continuavano a chiederselo tutti i suoi compagni, se fossero di avventura o sventura ancora era troppo presto per poterlo dire.
Immaginiamo, infatti, un gruppo di persone che, per un motivo qualsiasi, che qui non stiamo a definire perché irrilevante, si trovano ad essere ignare del proprio destino e a condividere, tutte insieme, questa incertezza. Con molta probabilità, accadrà che ciascuna di queste persone tenterà una previsione personale,... [segue »]
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