La partenza intelligente
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Claudio si fermò in una specie di piazzola di sosta lungo la superstrada che di super aveva ben poco. La calura era insopportabile e quando vide l'ombra di quella pianta solitaria che stava in una rampa d'uscita abortita come molte opere pubbliche del sud Italia decise che sarebbe sceso dalla macchina.
La camicia azzurrina era tutta bagnata, gli si era attaccata sulla pelle.
Se la tolse e rimase a torso nudo ad inseguire il suo sguardo verso la valle dove un gigantesco invaso d'acqua faceva venir voglia di tuffarsi.
Leggere folate di scirocco asciugavano il sudore sulla sua pelle dandogli una sensazione di fresco che lo ristorava più di quanto avrebbero potuto tutte le parole di buon senso del mondo.
Lei non era più con lui che se ne stava lì appoggiato ad un paracarro cercando una ragione per non tornare in città.
Rita era partita una settimana prima per quel dannato villaggio turistico all inclusive, lui l'avrebbe raggiunta dopo, non appena terminato il lavoro che doveva consegnare.
Si erano sentiti al telefono la sera e ogni volta lui aveva ascoltato il rosario delle cose che sua moglie aveva fatto. Il risveglio muscolare, l'acquagym, i sospiri per la sua assenza ... [segue »]
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