Il blocco dello scrittore
Non sapeva di che scrivere: se di bucolici giardini o di avveniristici paesaggi o ancora di squallide periferie. Non sapeva chi descrivere, in che modo descriverlo e perché descriverlo.
Il foglio davanti a lui era semplicemente un intrico di scarabocchi, frasi cancellate e riviste, idee che sfociavano in nonsense. La sua mente sembrava un labirinto che si protraeva per chilometri. Cercare di riordinare le idee non sarebbe servito, lo sapeva. La sua mano era ferma, come ad aspettare un qualche colpo di genio, che mai sarebbe venuto. Si alzò dalla sua scrivania e andò a prendere un bicchiere d'acqua ghiacciata. E in quel preciso istante, un pensiero si insinuò nella sua mente, si formò, e si presentò nella sua forma completa. Andò subito sulla sua scrivania, precipitandosi, e scrisse: 'Non sapeva di che scrivere: se di bucolici giardini...
Composto giovedì 1 luglio 2010
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