metrò
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...non vorrei essere scambiata per la tardona che adocchia i giovani! Il tempo passa, lo sferragliare del treno si fa sempre più intenso, delle brusche frenate costringono i passeggeri, che sono in piedi, a compiere acrobazie sempre più pericolose per poter stare in equilibrio "Il manovratore deve essere alle prime armi" penso mentre continuo a leggere ben felice di stare comodamente seduta. Una cantante improvvisata sale a una fermata e incomincia a cantare una canzone in inglese, bella voce, ma nessuno dà nulla, troppi ne salgono sulla linea verde del metrò e lei se va col bicchierino vuoto. Il mio vicino dorme sempre, non lo scuotono nemmeno gli scossoni del treno e la voce della cantante. Inizio a preoccuparmi, quante volte ho letto la notizia di una persona è morta senza che nessuno se ne accorga. Incomincio a spiarlo. Di sottecchi lo osservo, "Ma si, ne ho visti tanti che, stanchi si addormentano cullati dal movimento della vettura" mi dico per rassicurarmi e intanto l'agitazione mi prende le viscere e smetto di leggere. Mi manca una fermata e poi sono arrivata, voglio scendere con la certezza che il ragazzo dorme e nulla più. Lo osservo ancora e vedo il torace alzarsi e abbassarsi al ritmo di una respirazione tranquilla e gli occhi fremere in un lieve movimento, tiro un sospiro di sollievo mi alzo e mi avvicino alla porta di uscita. Arrivo alla stazione e prima di uscire guardo il mio sconosciuto vicino che, addormentato continua la sua corsa verso casa.
Composto giovedì 24 maggio 2012
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