Sono un esserino piccolo e candido; poco ingombrante, dall'aria di un anonimo soprammobile, né troppo smunto né troppo in carne. Con le dite piccole ma infinite. Quasi aliene, a me estranee. Una di quelle cose vorrei potessero non passare mai, e invece io passo eccome, dimentico, mi perdo. Trasudo di insicurezza, di codardia. Insoddisfazione, di me e degli altri. L'azzardo non fa per me, eppure mi definisco folle, pazza. Sono la contraddizione in persona, i treni persi, le fermate del bus sbagliate, le corse con l'affanno che si lasciano a metà, senza conclusione. Sono l'altra metà. Quel pezzo di vita che non ho ancora completato e che mai completerò, pigrissima quale sono.
Composto sabato 16 marzo 2013
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