Creuza de ma
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Scappo da milano, bella e impossibile, nevrotica e ansiosa come me - è per questo che fuggo - stacco per una briciola di giorni pasquali, con il gattone al seguito inseguo il desiderio di azzurro e di libertà che mi dà il mare, oh sì, vado in liguria in un paesino tutto spigoloso e ruvido come la gente di qui, aspra e timida, che non lega tanto con i "milanesi", gente di città, contenti solo di prendere un po' di sole e di focaccia, guardano il tempo, loro, guardano il mare come se fosse un amico traditore. Mi piace arrivare in piazzetta, prendere un buon caffè forte in un vecchio baretto con gli anziani del posto, sentire il dialetto locale, che, ahimè, non capisco ma è come una musica che mi culla, una ninna nanna davanti al mare, mi lascio andare e tutte le ansietà si sciolgono, si srotolano come le reti dei pescatori, che si asciugano lentamente nella battigia inondata di ciottoli salmastri e di sole che sbianca. Mi dimentico dei miei problemi, del lavoro che non ingrana, dei soldi che non ci sono, di un marito distratto e lontano, chiacchiero quietamente sui gradoni di pietra sconnessa con la ... [segue »]
Composto venerdì 26 aprile 2013
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