Mi sentivo la più vera e la più falsa, un po' gazza e un po' ladra, un po' mirra ed un po' fango, la più forte, la più fragile, il più tragico ed atroce scherzo del destino. Una beffa! Sono una beffa! Chissà cosa avrà pensato il Divino quando sono venuta fuori io. Sono serva e ribelle. Baci e morsi, pugni e carezze. Il punto medio tra le cose, l'equatore del mio mondo. Faccio una partita a poker con me stessa, bluffo anche lì: i fiori li lascio a ricoprirmi per nutrirmi di essenze, i cuori li ho abbandonati ed interdetti da tempo, mi restano i quadri, ché con me le cose devono sempre quadrare ed i picche, beh, i picche li ho presi sonori. Ecco! Tu sei stato il mio due di picche, il mio azzardo. E sei stato il mazziere ed i giochi li hai fatti tu: busso, passo parola, vedo e chiamo, rilancio, ma il piatto piange e io non sono più di mano da tempo. Showdown: hai vinto tu! Mi hai lasciato dentro uno scisma: prima di te/dopo di te. Stasera, mi sento blasfema. Pfhuha! Tossisco! Riemergo! L'acqua è fredda!
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