Lillith in città

...in questa piccola scatola ne percepisco l'odore intenso e mi immagino già a gustare i dolci e aspri spicchi che quando li assaporo, mi fanno sentire il sapore di terra marina. Riconosco la bontà del frutto e ne sbuccio uno.
L'ascensore si apre e la signora Terzi, donnona di settant'anni entra senza troppe cerimonie.
Mi guarda con aria severa la mano che cerco di nascondere come se avessi una refurtiva, mentre mi parla cercando di fare posto ai suoi tacchi a rocchetto tra le cassette scuotendosi di tanto in tanto.
Io invece, non vedo l'ora che se ne vada così, posso mettere in bocca il prelibato frutto. Sarei maleducata se lo facessi ora.
Finalmente scende al quarto piano e voltandosi per farlo mi butta in faccia la sua chioma castana bombata, fresca di parrucchiere. L'odore della lacca e del profumo mi penetrano all'interno delle narici coprendo il soave profumo dei vegetali e del desiderato frutto.
Ha rovinato tutto mi dico posando l'arancia nella cassetta. Settimo piano! Tocca a me scendere. Trascino tutte le cassette sul pianerottolo e apro la porta di casa.
Driin! Squilla il telefono. Abbandono tutto e alzo la cornetta.
"Pronto che fai? Sei sveglia?"
"Luca che piacere sentirti,... [segue »]

Francesca Genna

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