Scritto da: Walter Girardi
O muta ancella della notte tu che sai leggere nei cuori della gente e odi le loro preghiere. Chi invoca il tuo aiuto per un amore tormentato. Chi ti urla con rabbia per un amore perduto. A te, anch'io, affido i miei pensieri. A bassa voce, nel timore che anche le tue sorelle possano sentire e ridere di me. Ascolta il mio silenzioso grido e placa il mio dolore. Asciuga le lacrime di un cuore ferito, colmo di parole mai dette ad un amore mai nato. Come una nave che non ha porto, come una valle che non ha eco. Tu, che sei la musa di mille poeti, una guida per chi si è smarrito. Esaudisci la mia preghiera e conduci a me chi a me è destinato! Perché quando di nuovo domani e mille notti ancora, tornerai a brillare per mille notti insieme potremmo dirti... grazie.

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