Siamo nudi. Ci colpiamo l'un l'altro con una cintura. Diciamo a ogni colpo: "non fa male." Colpiamo più forte, sempre più forte. Passiamo le mani sopra una fiamma. Ci incidiamo una coscia, il braccio, il petto con un coltello e versiamo dell'alcol sulle ferite. Ogni volta diciamo: "non fa male." Nel giro di poco tempo non sentiamo effettivamente più nulla. È qualcun altro che ha male, è qualcun altro che si brucia, che si taglia, che soffre. Non piangiamo più. Quando nonna è arrabbiata e grida, noi le diciamo: "smettetela di gridare, nonna, picchiate invece!" Quando ci picchia, le diciamo: "ancora, nonna, ancora! Guardate, porgiamo l'altra guancia, com'è scritto nella bibbia. Colpite anche l'altra guancia, nonna." Lei risponde: "andate al diavolo, voi, la vostra bibbia e le vostre guance."
dal libro "Trilogia della città di K." di Agota Kristof
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