Non è mai troppo tardi per ricominciare, anche se siam caduti. Credo che a volte, il non raggiungimento di un obbiettivo in qualsiasi settore, dipenda anche da noi e non solo dalla fortuna, dal destino ecc. Ecc. Mediante un'autoanalisi costruttiva (e non pessimistica o che alteri il nostro stato d'animo, già di per se cupo, derivante proprio dal non raggiungimento dell'obbiettivo medesimo), una visione oggettiva della realtà, degli errori compiuti (se è il caso con l'ausilio o meglio la guida delle figure pertinenti), possiamo trovare la chiave per ricominciare a ricostruire, su basi solide e con una certa tenacia. Il tutto a mio avviso deve avvenire in maniera celere, senza indugi. L'autocommiserazione a mio avviso non giova a nulla, poiché porta non solo ad un'evidente perdita di tempo, ma produce effetti negativi sia sull'equilibrio psicologico della persona (nel medio e nel lungo periodo) e sia il precludere di ottenere quello che inizialmente non avevamo raggiunto. È noto che non tutti i mali vengono per nuocere e anche da quelli che per noi possono risultare disastrosi (la valutazione è soggettiva), quelli per cui veramente non esiste soluzione, possiamo trarre il meglio per fortificare il presente e preservare il nostro domani, disponendosi in una condizione di volontà e impiegando tutte le risorse necessarie, anche alla stregua delle nostre forze, pur di correggere eventuali discrepanze del nostro carattere e riuscire a giungere alla vetta, magari con una luce interiore più intensa, nuova.
Composto mercoledì 20 novembre 2013
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