Anelito di speranza si respira da ogni dove. Primi spiragli di luce dove prima l'illuminazione fioca della sera risvegliava solo le giovani menti. Ticchettio di tasti su un pc per scrivere cose che altri non dicono. Una lacrima mi sorprende commossa e guardo il volto offuscato di chi lascia per dare posto a chi vuole credere come me. Arance per lui scagliate da chi è arrabbiato. Una la mangerei per assaporare in questa sera il sapore del sole e della mia terra. Quanto ho lottato per quanto oggi quest'uomo mi concede. Non ho aspirazioni immense. Ciò che la mala gente mi ha precluso lo ritrovo in tasca. Non è molto ma è il mio dispero. Ho lottato contro i mulini a vento ed ho conosciuto la bora ma ho il mio peso e vacillo ma mai mi piego. Stasera continuo a non dormire. Ho un sogno da condividere e sono più che vigile. Porto dentro di me la voglia di primavera e di avere la mente leggera. Basta pensieri di guerra. Non voglio più vivere al fronte ma tornare a ieri, lontano vent'anni, oggi che presto è mattino ed il sole tra poco risorge. No, non voglio dormire ma aspettare l'alba e godere della luce che riempie di gioia. Non voglio che tutto si sciupi ancora. Riposano le famiglie e forse già sanno che qualcuno al posto del cuore in petto ha il tricolore. Non tradirci oggi vorrei dirgli. Tanti occhi osservano increduli gli ultimi accadimenti. Mi aspetto allora un vento nuovo e che ad aprirsi presto non sia solo il giorno ma di nuovo il commercio e tutto il nostro mondo.
Composto martedì 8 aprile 2014
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