Scritto da: Franco Paolucci

L'amaro canto dell'universo


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...vi si diresse in gran fretta, fiacco com'era, correndo: a tratti, volando. I morsi della sete erano lancinanti. Si piegò sul bordo dell'acqua, pronto a suggerla, quando fu colto da un terrore paralizzante.
Alle sue spalle, riflesso sul bordo curvo dell'acqua, eretto in quella strana postura su due sole gambe e senz'ali, con quella piccola testa su un corpo bianco e flaccido e privo schifosamente di peli, brandendo un'arma da taglio con l'altre due zampe anteriori, vide il volto schifoso del nemico, con quei due soli occhi frontali carichi d'odio e quella piccola cavità da cui sentì emanare un suono intenso, lugubre, orrendo e, al contempo, di piacere, prima di venire colpito vilmente a morte.
Composto venerdì 8 febbraio 2013

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