I tempi cambiano, come anche le usanze, i modi di dire e di conseguenza il significato delle cose che facciamo o diciamo. Una volta si diceva sì, non ok, si scrivevano lettere d'amore e non e-mail. Ci si trovava in piazza e non a scrivere in fb. Dicevamo "diversi" e non gay. Si diceva bastardo al figlio di nessuno, ed ora lo si dice a chi vive con la vendetta e la meschinità nell'animo. Si facevano chilometri in bicicletta o a piedi, oggi si prende l'auto anche per andare in bagno. Un tempo si parlava tanto e si amava con il cuore, ora si chatta tanto, si ama tutti senza amare nessuno. Un tempo si ascoltava tanta musica ascoltando le parole, oggi si ascolta solo il rumore e si guarda la tv da "grande fratello" mentre il vicino muore di fame. Cambiano i modi di dire e spesso, troppo spesso, anche il valore e il significato vero della vita e del tempo che scorre. Forse dovremmo riprendere vecchie abitudini ed ascoltare di più i suoni della vita perché, come cantava la caselli, "la morte e la vita non cambiano mai".
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