Scritto da: Mariella Buscemi
Ho le dita tremanti, adesso, come tremante è il cuore, come la voce in questo contenuta, come le emozioni dentro ai miei occhi che t'immaginano leggere le mie parole. Per te. Trovami tra gli spazi, facciamo questo gioco, è il mio modo per prendere tempo e tenerti fissato ad un foglio di carta che porta un po' del mio profumo. Annusami di china che scorre. Così, ora, traccia con l'indice una figura di donna a partire dal secondo rigo, abbi cura nel disegnare i capelli e fa come ad accarezzarli, soffermandoti su un nodo e cercando di districarlo, come la mia grafia illeggibile. Sii leggero nell'accennare le ciglia, ché è da lì in poi che ti toccherò l'anima, da che ad immaginare i miei occhi, ti sembrerà di caderci dentro ed entrare nella mia. Emozionati a leggere le rotondità delle vocali, percorrile e costruiscici sopra i seni, poi, scendi su consonanti verticali, tracciando il ventre e penetra nell'incavo di uno iato che al solo pronunciarlo generi spasmo e che, per un sol attimo, impedisca il respiro, rendendo gutturale un suono, come fosse un gemito. Leggimi aperta, al centro di questo foglio stropicciato, come fosse un lenzuolo. Trema la tua mano? Fermati davanti a questa domanda che giunge nel momento stesso in cui un sussulto involontario ha provocato un fremito e costretto il palmo a chiudersi a pugno, come nell'atto di stringere per possedere. A volte, credo che tra noi non siano necessarie le parole, ché il mio pensiero è il tuo, allora, ho preferito farti l'amore. Leggimi dov'è bianco.

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